“Il campionatore ormai s’è fuso/ma resta acceso” cantava Neffa all’inizio della sua carriera nel disco dei Sangue Misto. Il sampling, l’arte di campionare, è parte del DNA stesso della musica dance. Da sempre. Un po’ perchè nel passato occorreva fare di necessità virtù, la tecnologia non era abbastanza sviluppata per permettere le soluzioni sonore che ascoltiamo nelle produzioni di oggi. Un po’ perchè spesso andare a pescare il campione giusto fa svoltare un brano. Non serve che il sample sia già un riff o un suono noto, anzi molto spesso sono stati vecchi pezzi dimenticati negli archivi a far decollare un successo planetario. Gli esempi sono innumerevoli. Ne abbiamo scelti dieci.

M.A.R.R.S. ‘Pump up The Volume
Erano gli anni ’80 e sentire un brano quasi tutto composto con dei campionamenti era uno shock. Eppure i M.A.R.R.S. andarono in classifica in UK, sbancarono in mezzo mondo e fecero una piccola grande rivoluzione. Tra i tantissimi samples contenuti qui (James Brown, Kool And The Gang etc.), il più celebre è sicuramente l’hook vocale soffiato a Eric B. & Rakim che dà il titolo al brano.
The Bucketheads ‘The Bomb’
Kenny Dope, Armand van Helden, la gang di New York che negli anni ’90 marchia a fuoco il suono house mondiale. Nell’estate del 1995 ‘The Bomb’ esplode in tutto il mondo saccheggiando allegramente varie parti di ‘Street Player’ dei Chicago, brano famosissimo negli Stati Uniti ma non altrove. These sounds fall into my miiiiiind!
Armand van Helden ‘You Don’t Know Me’ ft. Duane Harden
Armand torna sul luogo del delitto. Tre anni dopo. La moda dei “settantoni” è ormai dilagante e proprio lui che ha contribuito a lanciarla con The Bucketheads non può che riprovarci. Gli archi di ‘Dance With you’ di Carrie Lucas diventano il giro portante di ‘You Don’t Know Me’, mandata in orbita dalla strepistosa voce di Duane Harden. La hit che consacra AVH tra i grandi.
Fatboy Slim ‘The Rockafeller Skank’
Norman Cook è l’uomo che ha portato il sampling a un livello superiore, costruendoci su una vera e propria estetica. Il mondo lo conosce nel 1998 grazie a ‘The Rockafeller Skank’. Un frullato di altri brani ricuciti insieme in modo inedito. Chi di noi non ha mai cantato a squarciagola “Right about now, the funk soul brother”? La voce è di Lord Finesse in un pezzo dei Vinyl Dogs del 1997. La chitarra invece arriva da ‘Sliced Tomatoes’ dei Just Brothers (anni ’70) .
Moby ‘Porcelain’
C’è un momento, tra fine anni ’90 e inizio 2000, in cui viene considerata “dance” tutta quella musica rilassata, in bassa battua, post-trip hop e vicina alla chill out. Il re del genere è Moby, che non pago di aver campionato Badalamenti nel ’91 in ‘Go’, decide di produre un intero album pescando sample di vecchi blues e dischi americani. ‘Play’ è un bestseller clamoroso, una pioggia di singoli. Tra i tanti, ricordiamo ‘Porcelain’ con il campione di Ernest Gold.
Spiller ‘Groovjet (If This Ain’t Love)’ ft. Sophie Ellis-Bextor
Come far volare due carriere. Spiller porta una strumentale di un brano alla WMC di Miami nel 2000, la traccia si regge sulla chitarra di ‘Love Is You’, classico Salsoul firmato Carol Williams. ‘Groovejet’ fa il giro della valigia dei dj house più influenti del pianeta, dopodiché arriva uan versione vocal che fa il botto nelle radio e nelle classifiche di tutto il mondo. E che segna l’inizio della carriera di cantante di Sophie Ellis-Bextor.
Daft Punk ‘One More Time’
Non potevano mancare gli artisti più campionati della storia recente. Eppure anche loro hanno spesso e volentieri preso stralci di altre canzoni. Succede ad esempio con ‘One More Time’, primo singolo di ‘Discovery’, che prende in prestito i fiati di ‘More Spell On You’ di Eddie Johns. Inutile dire che la hit del duo francese sarà un botto decisamente maggiore dell’originale.
Eric Prydz ‘Call On Me’
“Call on meeeee/Valerieeee” cantava Steve Winwood nel 1982. La voce del cantante viene ripresa da Eric Prydz che nel 2004 ci costruisce su il suo primo grande successo. Difficile dire se in questo caso il campione abbia superato il successo dell’originale, tuttavia è un esempio gustoso di come le canzoni si possano trasformare ed essere allo stesso modo accattivanti.
M.I.A. ‘Paper Planes’
Il pezzo che fa fare il botto a M.I.A. risale al 2008 ed è firmato da Diplo e Switch. Il sample invece è firmato Clash, c’è infatti un estratto di ‘Straight To Hell’ contenuto nel mitico album ‘Combat Rock’ del 1982. Anche in questo caso è difficile dire che il successo di M.I.A. abbia superato l’originale, tuttavia ne ha dato un’interpretazione sicuramente originale.
Avicii ‘Levels’
Ok, la voce di Etta James non ha bisogno di presentazioni. Ma di sicuro Avicii ha acceso la curiosità di molti giovanissimi che ai tempi di ‘Levels’ (2011) si sono chiesti chi fosse la cantante del brano. Uno degli aspetti migliori della musica è che riesce, anche attraverso strade tortuose come questa, a far conoscere alle giovani generazioni il meglio del passato. Quanto è bello pensare che qualcuno si è appassionato al jazz partendo da un brano EDM, e viceversa?
07.02.2018