• DOMENICA 26 MARZO 2023
Interviste

60 seconds with Armonica

Il duo italiano, la loro nuova produzione, gli idoli di gioventù, gli hobby e il loro rapporto con i social. E a proposito dei loro errori…

 

Tra le novità elettroniche più interessanti degli ultimi mesi, il duo romagnolo Armonica – formato da Andrea Arcangeli e Salvatore Angelucci – merita uno spazio tutto suo. Molte le loro serate legate all’universo Afterlife, così come sul fronte discografico hanno appena firmato la traccia ‘Devotion’ per la prima compilation della label Zamna Records. Questa settimana la nostra rubrica settimanale 60 Seconds è dedicata a loro.

 

 

Il primo disco che avete comprato?
Andrea: ‘Paid in Full’ di Eric B & Rakim (1987). Non ricordo se fu proprio il primo, ma di sicuro è quello del quale ho più memoria nelle bag del mitico Discopiù di Rimini.
Salvatore: gli Snap! Un disco che è ancora nella mia cameretta dai miei, tra l’altro.

Il tuo idolo quando eravate agli inizi?
A: Ricky Montanari insieme a tutto il contesto dell’Ethos Mama Club di Gabicce.
S: Luciano, senza dubbio alcuno.

Se non foste diventati dj adesso sareste…
A: qualcuno che crea qualcosa ispirato da una propria idea.
S: potrò rispondere soltanto nella prossima vita.

Che lavori avete fatto prima di diventare dj e producer a tempo pieno?
A: ho intrapreso questa professione a 16 anni in un club a Riccione. Non ho fatto altro fino ad ora.
S: ho lavorato nel mondo dello spettacolo.

La cosa più pazza che avete fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
A: non conosco nulla di ‘pazzo’ che possa essere comprato con il danaro.
S: non ho idea, diciamo che tutti i giorni compro soltanto cazzate.

Le vostre serie tv preferite?
A: preferisco i film alle serie tv.
S: Black Mirror non era male.

Il vostro rapporto con i social?
A: per Armonica li cura Salvatore in collaborazione con la mia compagna Alessandra. Per quelli personali non ho tempo, posto di tanto in tanto qualcosa che mi piace.
S: mi piacciono. Mi piace molto interagire con gli amici sui social.

I vostri hobby?
A: il graphic design mi affascina molto. Amo i colori, soprattutto il nero.
S: mi piace andare in palestra, mi rilassa molto. In qualunque parte del mondo mi trovi, la prima cosa alla quale penso è trovarne una, anche di notte.

Che cosa suggerite ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
A: godersi ogni istante del percorso, per arrivare a realizzare i propri obbiettivi professionali.
S: non credo sia una decisione, bensì una vocazione.

Un errore che non rifareste?
A: nessuno. Non che non ne abbia fatti. Mi sono serviti per crescere.
S: quello che sono è soprattutto grazie agli errori che mi hanno fatto crescere.

La scelta migliore della vostra vita?
A: diventare papà di mia figlia Ginevra.
S: mia figlia Ginevra: le nostre figlie hanno lo stesso nome.

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Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.

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