foto di Valeria Chierchi

BLUEM è il progetto di Chiara Floris, giovane cantautrice e produttrice sarda, classe 1995, uscita lo scorso maggio con l’album ‘nou’ (peermusic Italy) e che domenica 24 settembre 2023 si esibirà al festival Spring Attitude di Roma. ‘nou’ è un album di ricerca, che sperimenta anche e non soltanto in ambito elettronico, con distorsioni sonore, synth, casse che spingono, ritmi latini, sezioni ritmiche e sample che attingono a suoni della tradizione sarda. Conosciamo meglio Chiara Floris con le sue risposte in 60 secondi.

Il primo disco che hai comprato?
Credo ‘Let Go’ di Avril Lavigne (2002). La vedevo su Mtv, adoravo la sua attitudine e mi ci riconoscevo.

Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Quando ho iniziato a produrre musica il mio primo punto di riferimento è stata Grimes. Prima di scoprire la sua musica non mi ero mai avvicinata ad una produttrice che rappresentasse come lei quello che sognavo di fare; in generale non avevo trovato una figura femminile che mi desse la spinta per avere il controllo del mio progetto fino in fondo, da un punto di vista sonoro ma anche visivo e concettuale.

Se non fossi diventata un’artista adesso saresti…
Probabilmente lavorerei con gli animali, con i cani soprattutto o con le capre. Oppure cucinerei.

Che lavori hai fatto prima di diventare un’artista a tempo pieno?
Ho fatto vari piccoli lavoretti tra cui volantinaggio e dog-sitter; da piccola ho anche lavorato per un breve periodo in un negozio di musica a Dublino. Il lavoro che ho fatto per più tempo e con più serietà è stato la barista a Londra. Ho cominciato con le catene e poi sono finita per quattro anni nel cafè di una galleria di fotografia a Soho, un posto che mi ha accolta e che ancora considero casa. È stato di grande ispirazione per il mio progetto, a volte faccio ancora turni nel loro bookshop.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Non direi che ho fatto cose particolarmente pazze, fino ad ora ho sempre reinvestito i soldi nel mio progetto per farlo crescere. Ho comprato un palo per pole dance da casa, che lo considero comunque un investimento!

Le tue serie tv preferite?
The Midnight Gospel, Mad Men, Breaking Bad e Top Boy.

Il tuo rapporto con i social?
Non li amo. Ci sono periodi in cui sono più ispirata e condivido con piacere contenuti che mi rappresentano, cercando sempre di farlo in un modo un po’ creativo. La maggior parte delle volte però li utilizzo forzatamente o preferisco evitarli.

I tuoi hobby?
Pratico la pole dance, uno sport che mi affascina molto, mi fa connettere con la musica in un modo diverso e mi tiene sana mentalmente e fisicamente. Mi piace anche molto cucinare, è una delle cose che mi fanno rilassare di più.

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono intraprendere una carriera artistica?
Sperimentate. Non abbiate paura di provare cose diverse, se le intenzioni sono genuine il vostro suono sarà sempre riconoscibile.

Un errore che non rifaresti?
Dubitare delle mie capacità, paragonarmi agli altri. Errori nei quali è facile inciampare, soprattutto in questo percorso, ma che spesso comportano soltanto una perdita di tempo e di energie e che si potrebbe evitare.

La scelta migliore della tua vita?
Partire quando avevo diciotto anni. Il rischio, nel bene e nel male, ha sempre portato grandi cose nella mia vita.