Questa settimana a 60 Seconds è il turno di Dino Lenny, dj e producer italiano e da tempo immemore londinese d’adozione, che ha mosso i suoi primi passi come dj radiofonico in quel di Cassino, per poi fondare insieme a Claudio Coccoluto e a Savino Martinez le label The Dub & Dubtronic. Remixer di Underworld, INXS, Missy Elliot, Timbaland, collaboratore di Madonna, Scissor Sisters e WuTang, a settembre Dino Lenny uscirà insieme a Polina Grace con il suo nuovo singolo “Hold Me” (Memento Records). Spazio alle sue risposte in sessanta secondi.
Il primo disco che hai comprato?
‘Outlandos D’Amour’ dei Police (1978).
I tuoi idoli quando eri agli inizi?
Non ho mai avuto un idolo vero e proprio ma ho sempre nutrito un profondo rispetto per Laurent Garnier, Marco Trani e Sven Väth.
Se non fossi diventato dj adesso saresti…
Uno chef o un architetto. Professioni che hanno molto in comune con la musica: bellezza, equilibro e uso delle proporzioni.
Che lavori hai fatto prima di diventare dj?
Lavoravo in radio. Come dj!
La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Ho iniziato a comprare più dischi, all’epoca era già abbastanza una cosa pazza in sé essere un dj…
Le tue serie tv preferite?
Twin Peaks, i Soprano e Curb Your Enthusiasm.
Il tuo rapporto con i social?
Non un granché, sui social sembra che si debba mostrare tutto quanto e che ogni cosa debba essere perfetta. Questi sono… e va accettato.
I tuoi hobby?
Gioco a tennis, quando riesco.
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj o producer?
Siate unici, siate originali. Se è possibile, ovviamente.
Un errore che non rifaresti?
Ne ho fatti tantissimi, che rifarei ancora. Non si può sempre scegliere quello che ci piace.
La scelta migliore della tua vita?
Essere una persona molto chiara e diretta. E iniziare a registrare i miei vocals: all’inizio è stato piuttosto complicato ma adesso è diventato molto divertente.
02.07.2022