• MERCOLEDì 15 MAGGIO 2024
Interviste

60 seconds with Durante

Il dj e producer losangelino di origine italiana, il nuovo album, l’errore che non rifarebbe

 

foto: ufficio stampa Durante

Si intitola ‘Enter’ il nuovo album di Durante, in uscita venerdì 5 aprile 2024 su Anjunadeep e che viene anticipato dal singolo ‘Hot Night’ (feat. HANA). Nato in provincia di Firenze, Kevin Durante si è trasferito molto presto a Los Angeles, dove si è potuto dedicare al 100% alla musica collaborando con artisti del calibro di Diplo & Aluna, remixando tracce per Cassian e Booka Shade e producendo non soltanto per Anjunadeep, ma anche per Armada e W&O Street Records. Eccole le sue risposte in 60 secondi.

 

 

Il primo disco che hai comprato?
Più che il primo disco che ho comprato, ricordo il primo disco che ho fatto sentire a mia mamma in continuazione: ‘Power, Corruption & Lies’ dei New Order (1893). Mi piaceva molto la canzone ‘Age of Consent’.

Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Sven Väth.

Se non fossi diventato un dj adesso saresti…
Un falegname o un disegnatore grafico.

Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Ho lavorato per un’etichetta facendo product management, ho fatto un po’ di grafica, A&R e creatività per Nice Age (la label di TEED) e mixdown di tracce. Ho sempre fatto lavori strani, ma principalmente legati alla musica.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
La prima cosa che ho fatto è stata comprare un sintetizzatore analogico, non so se sia stata una cosa pazza. Stiamo parlando del Korg Minilogue, costava 500 dollari e all’epoca potevo a malapena permettermelo: dopo sei mesi si è rivelata una delle scelte migliori della mia via. Il sintetizzatore ha svolto un ruolo vitale nelle mie tracce “Split Wick” e “Maia”.

Le tue serie tv preferite?
Ultimamente sto guardando l’anime One Piece dall’inizio; merita e ci sono un sacco di episodi, quindi non mi preoccupo di finire presto.

Il tuo rapporto con i social?
Prima che uscisse il mio album ero molto silenzioso sui social, aspettavo di poter condividere tutto questo lavoro. Adesso che ho di che condividere, è fantastico avere piattaforme per poterlo fare. L’importante è trovare una modalità on line che permetta di mantenere la propria integrità artistica, invece di imitare un formato specifico soltanto perché funziona bene.

I tuoi hobby?
Oltre fare musica e suonare, mi piace cucinare, giocare a Path of Exile e lavorare il legno.

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Prendetevi il vostro tempo, non c’è fretta. Se si è deciso di fare questo per il resto della vita, la parte più difficile è passata. Ora dovete soltanto lavorare per imparare il più possibile e incontrare persone che condividano i vostri interessi. È molto importante trovare la propria comunità dove poter costruire e crescere insieme. Confrontate anche le vostre tracce con quelle che amate e siate critici severi.

Un errore che non rifaresti?
Una volta stavo suonando prima Nora En Pure a Tampa. Stavo suonando un po’ più duro di quanto forse avrei dovuto, con l’intenzione di calmare le acque prima che lei salisse sul palco. Il mio tempo di esibizione è stato ridotto ed ero a circa 130 bpm quando il mio set è finito! Avrei dovuto suonare in modo più rilassato, trattandosi di un’apertura. È stato un errore onesto.

La scelta migliore della tua vita?
Lasciare la scuola e trasferirmi a Los Angeles nel 2014.

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.