foto: ufficio-stampa Layton Giordani
Si intitolano ‘Act of God’ (con il featuring di Linney e Sarah de Warren) e ‘Deadly Valentine’ – quest’ultimo realizzato insieme a Bart Skils – gli ultimi due singoli firmati da Layton Giordani per Drumcode, l’etichetta discografica di Adam Beyer. Classe 1992, nato a New York da una famiglia originaria di Velletri, si è dedicato da subito alla techno e ad un sodalizio molto forte e continuativo con Drumcode, con la quale ha debuttato nel 2016 con il singolo ‘Rivington’, seguito nel 2017 dal suo primo album intitolato ‘Where It Begins’. Sono poi seguite tante release ed altrettante collaborazioni di prestigio, in particolare con Danny Tenaglia, Green Velvet ed ovviamente con il suo mentore Adam Beyer. Conosciamo meglio Layton Giordani con le sue risposte in 60 secondi.
Il primo disco che hai comprato?
‘Never mind’ dei Nirvana (1991).
Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Adam Beyer.
Se non fossi diventato un artista adesso saresti…
Un pilota di Formula Uno.
Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Facevo panini italiani nelle tavole calde di New York.
La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Mi sono comprato una Porsche.
La tua serie tv preferita?
In questo periodo Severance.
Il tuo rapporto con i social?
Dobbiamo tutti evolverci per quanto riguarda i social e considerarli più che altro uno strumento per entrare in contatto con la nostra fanbase.
I tuoi hobby?
Auto veloci, techno, moda.
Il tuo pregio ed il tuo difetto?
Pregio: riesco a produrre molta musica. Difetto: chiedermi di prestare attenzione a tutto quello che non sia musica!
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Non arrendetevi mai. Se in cuor vostro sentite di poter farcela, è perché potete farcela.
L’errore che non rifaresti?
Attenermi ad un unico sound.
La scelta migliore della tua vita?
Rimanere fedele a me stesso e dedicarmi sempre alla musica.
03.05.2025