• LUNEDì 04 AGOSTO 2025
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60 seconds with LEE ANN ROBERTS

L’artista sudafricana, le sue date di questa estate, che cosa ama e che cosa non ama del suo lavoro. E le scelte che ha saputo fare, sempre nella direzione giusta

foto di Brada Media 

Nata in Sud Africa, residente ad Amsterdam, Lee Ann Roberts è una delle deejay sempre più in prima linea per quanto concerne club e festival dove l’hard techno la faccia da padrona: un ruolo che si è conquistata passo dopo passo anche e soprattutto con le produzioni della sua etichetta discografica NowNow Records: dopo aver suonato a luglio al Tomorrowland e all’Amnesia di Ibiza, sabato 16 agosto sarà al Tinì Soundgarden di Cecina (Livorno), sabato 6 settembre al fabric di Londra. Dopo l’intervista con Lee Ann Roberts – le sue risposte sono state tra le più interessanti di quest’anno – 60 Seconds si prende la canonica pausa di metà agosto: la nostra rubrica tornerà puntale sabato 23 agosto 2025.

 

 

Il primo disco che hai comprato?
“Nevermind” dei Nirvana (1991).

I tuoi idoli quando eri agli inizi?
Difficile sceglierne, ne ho sempre ammirati tanti…Sasha & John Digweed, Jeff Mills, Magda, Amelie Lens e Charlotte De Witte, giusto per nominarne alcuni.

Se non fossi diventata una dj adesso saresti…
Un’investigatrice di crimini o un avvocato.

Che lavori hai fatto prima di diventare una dj ed una producer a tempo pieno?
Modella e presentatrice in radio.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Le pazzie per me sono quotidiane, quindi questa non me la posso ricordare (ride – ndr).

Le tue serie tv preferite?
Breaking Bad e i Soprano.

I tuoi hobby?
Oltre la musica, adoro la natura, mi rimette in sesto; anche passare il tempo con i miei gatti è importante, curano la mia anima. Sono anche una fanatica dello sport, in particolare mi piace guardare le partite di calcio e in assoluto apprezzo tutto quello che crea energia positiva: che siano conversazioni profonde, meditazione, una passeggiata di prima mattina o semplicemente ricavarmi un momento di tranquillità in mezzo al caos.

Il tuo rapporto con i social?
Complicato. I social sono uno strumento straordinario per entrare in contatto con colleghi e fan ma possono essere anche snervanti. Ho così stabilito limiti ben precisi e ho fatto in modo che sia il mio team in gran parte a gestirli, soltanto per proteggere la mia salute mentale e concentrarmi su quello che conta davvero: la musica e la mia vita.

Che cosa ti piace e non ti piace del tuo lavoro?
Amo potersi esprimere con la mia musica: è come raccontare una storia senza utilizzare le parole. Nel momento in cui suoni e tutti si muovono all’unisono non c’è niente di simile. Amo spingermi oltre i miei limiti e connettermi con le persone in nome della techno: i miei sostenitori per me sono tutto. Vado avanti grazie a loro anche quando le cose si fanno difficili. Che cosa non mi piace? Andare in tour e la mancanza di routine può essere logorante, ho persino avuto a che fare con uno stalker e questo mi fatto capire quanto si possa essere a rischio nel nostro lavoro. E ci sono tanti aspetti nel nostro settore ancora incasinati, in particolari gli ego dominanti e l’essere sottovalutati come donne. Ho però imparato a proteggermi e a fidarmi del mio istinto.

I tuoi pregi ed i tuoi difetti?
Pregi: sono instancabile quando si tratta di qualcosa in cui credo: se ho una visione combatto per lei, qualsiasi cosa accada. Sono emotivamente molto legata al mio lavoro e questo si vede e si sente nei miei set e nella mia musica; amo anche costruire una vera e proprio comunità per tutto quello che faccio. Difetti: a volte sono troppo dura con me stessa e faccio fatica a rallentare i ritmi; sto imparando a pormi un freno perchè anche il riposo fa parte del percorso, soprattutto in un settore come il nostro, che può essere caotico e snervante.

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Non inseguite le tendenze: trovate il vostro sound e fidatevi. Non paragonatevi a nessuno e imparate il mestiere a dovere. Andate a fondo, non abbiate fretta. Suonate, fallite, crescete. Siate curiosi e costanti.

L’errore che non rifaresti?
Fidarsi delle persone sbagliate soltanto perché abili nel fare discorsi. Ho imparato a mie spese che non tutti hanno buone intenzioni. Adesso mi muovo con più circospezione, faccio attenzione ai fatti, non alle parole. E mi cautelo in tutto e per tutto con contratti firmati.

La scelta migliore della tua vita?
Lasciare la mia piccola città in Sudafrica dove sono nata e scegliere una vita che non era “sicura” ma che mi sembrava giusta: è stato l’inizio di tutto. È stato anche spaventoso e solitario, ma in fondo sapevo di dover seguire i miei sogni. Quella scelta ha cambiato tutto il mio mondo. E anche aver imparato a trasformare il mio dolore in uno scopo è stata una scelta migliore: con questo intendo il riversare tutto ciò che ho vissuto nella musica e usarlo in modo positivo invece di lasciarmi distruggere.

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.
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