foto: ufficio stampa N1NJA
È uscito da poche settimane ‘Alpine Air’, il singolo con il quale ha debuttato Tales of Twilight, la nuova label della londinese N1NJA, capace negli anni di disimpegnarsi in diverse attività non soltanto legate alla musica, in particolare attività connesse alla comunicazione (podcast) e ai motori. Per questi ultimi ha davvero grande attenzione ed altrettanta passione. È il momento di conoscerla meglio con le sue risposte in 60 secondi.
Il primo disco che hai comprato?
‘Cafe del Mar’ di Energy 52 (1993). Leggendario.
Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Sasha.
Se non fossi diventata un’artista adesso saresti…
Un pilota di auto da corse. Senza alcun dubbio.
Che lavori hai fatto prima di diventare una musicista ed una producer a tempo pieno?
Ho fatto e continuo a fare i salti mortali: podcaster, fondatrice di un’agenzia di podcast, collaboro con l’Internazionale Music Summit e ho creato un club di corse automobilistiche.
La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Ho fatto decorare la mia amata Mini Cooper S con il mio moniker N1NJA, stampato sul tetto.
Le tue serie tv preferite?
Drive to Survive e The White Lotus.
I tuoi hobby?
Sciare, cucinare, escursioni con la mia famiglia, nuotare, staccare la spina nelle spa e, naturalmente, guardare la Formula 1. Sono molto attiva e amo il movimento in tutte le sue forme e modalità.
Il tuo rapporto con i social?
È un rapporto di amore-odio. Apprezzo molto la possibilità di rimanere in contatto con la mia community e la mia bolla, ma la pressione di postare o rispondere costantemente può essere opprimente. Ecco perché mi impegno a prendermi giorni interi di disintossicazione digitale ogni mese, per resettarmi e riconnettermi offline.
Che cosa ti piace e non ti piace del tuo lavoro?
Ciò che amo di più del mio lavoro è l’opportunità di esplorare il mondo e di entrare in contatto con persone straordinarie, provenienti da culture diverse e che condividono la passione per la musica elettronica e il significato che essa riveste nelle loro vite. Ogni incontro e ogni luogo offre storie, prospettive e ispirazioni nuove che mi plasmano continuamente, sia come artista sia come persona. L’aspetto più impegnativo è, senza sorpresa, la costante aspettativa di dover documentare tutto per i social media: comporta troppa pressione, a volte distogliendo l’attenzione dalla piena presenza in quello che sta accadendo davvero.
Il tuo pregio ed il tuo difetto?
Pregio: la capacità di rivestire e padroneggiare diversi ruoli in diversi settori con agilità, proprio come un ninja, che si tratti di artista, podcaster, curatore o comunque ruoli di leadership. D’altro canto, questa stessa determinazione a volte può far pendere la bilancia dal lato sbagliato, così mi ritrovo a compromettere un sano ritmo lavoro-vita privata nel tentativo di dare il massimo in ogni ruolo.
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
In primis, affinate davvero la vostra arte: sviluppate il vostro sound, le vostre capacità e le vostre voci in modo siano uniche, prima di uscire allo scoperto. Allo stesso tempo, capite quali siano le vostre priorità: perché volete fare quello che fate e le motivazioni. Tutto questo deve essere la vostra stella polare, guidandovi attraverso le sfide e mantenendovi allineati al rispetto per voi stessi, per la musica e per la cultura in generale.
L’errore che non rifaresti?
Aver aspettato sette anni per pubblicare la mia musica. Il perfezionismo mi ha frenato e si è trasformato in una convinzione limitante, quando in realtà è l’atto del liberare e rilasciare (release) che ti insegna di più e alimenta la tua crescita.
La scelta migliore della tua vita?
Essere sempre stata lontana dalle droghe. Mi ha sempre permesso di proteggere me stessa, la mia salute, la mia lucidità, la mia energia: una scelta essenziale non soltanto per la mia mia musica, ma soprattutto per rimanere fedele a me stessa.
25.10.2025




