Dj e producer sloveno di lungo corso, Valentino Kanzyani ha iniziato a farsi strada come resident all’Ambasada Gavioli, discoteca di Izola che negli anni novanta e all’inizio del terzo millennio divenne una meta abituale per tanti clubber del nord-est italiano. Le sue release sono uscite per Cadenza Records, Intec e Minus, così come ha remixato pesi massimi della console quali Carl Cox, John Acquaviva e Paul Woolford. Durante il lockdown si è dedicato molto alle produzioni in studio, che nel 2021 si tradurranno a breve in un album e – prima possibile – in tanti live act. Conosciamolo meglio con le sue risposte in 60 secondi.
Il primo disco che hai comprato?
Non uno bensì due: ‘Here We Go Again’ di Plasmatix (1991) e ‘La Musica Tremenda’ di Ramirez (1992).
I tuoi idoli quando eri agli inizi?
Sono sempre stato un grandissimo fan della Triade, ovvero Leo Mas, Gemolotto e Fabrice. Le audiocassette dei loro set al Movida di Jesolo (anni novanta) sono ancora attualissime e hanno ispirato almeno un paio di generazioni di dj.
Se non fossi diventato un dj adesso saresti…
Difficile dirlo. Avrei comunque lavorato nella musica e con la musica.
I tuoi hobby?
Cucinare, leggere, escursionismo.
Le tue serie tv preferite?
Non sono un grande appassionato di serie tv.
Il tuo rapporto con i social?
Non un granché. Li uso il giusto per promuovere le mie novità lavorative. A parte questo, preferisco utilizzare il mio tempo per fare altro.
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj o producer?
Studiare la storia della musica e essere originali. Il più possibile.
Il tuo pregio e il tuo difetto?
Dare troppa fiducia alle persone. Sia un pregio che un difetto.
Un errore che non rifaresti?
Portare alcune persone a vivere con me a Ibiza nel 2009.
La scelta migliore della tua vita?
Dedicarmi al tempo pieno alla musica.
14.12.2020