Foto di Christoph Köstling
Quest’anno la dj e produttrice tedesca Monica Kruse celebra il ventesimo anniversario della sua etichetta discografica Terminal M. Un’avventura cominciata all’inizio terzo millennio, dopo un passato da organizzatrice di rave nei rifugi antiaerei a Monaco di Baviera. Dal 15 maggio al 10 luglio Terminal M uscirà con le compilation The Future e The Past: in attesa di queste release, conosciamola meglio con le sue risposte a 60 seconds.
Il primo disco che hai comprato?
‘Here comes the rain again’ degli Eurythimics.
Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Prince & Sheila E.
Se non fossi diventata dj adesso saresti…
Lavorerei in un rifugio per animali.
I tuoi hobby?
Stare a contatto con la natura, cucinare, fare wakeboard, kitesurfing e meditazione.
Che cosa ti piace e non ti piace del tuo lavoro?
Mi piace esplorare nuove culture, poter viaggiare e conoscere nuove persone grazie alla musica. Che cosa non mi piace? Che un dj sia giudicato non da quello che suona ma da quanti follower ha sui social network.
Come trascorri il tempo in aeroporto?
Medito, ascolto musica, leggo ebook.
Il tuo rapporto con i social?
Non mi piacciono. Sono pericolosi, pieni di fake news e generano gelosie e narcisismo.
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj?
Siate voi stessi, abbiate pazienza e trovate un manager e un’agenzia di booking capaci, in troppi non sanno lavorare e pensano soltanto a fare soldi alle vostre spalle.
Un errore che non rifaresti?
Gli errori ci servono per imparare. Ho compreso molte più cose dagli sbagli che da tutto il resto.
La scelta migliore della tua vita?
Trovare sempre il lato positivo in ogni situazione.
13.03.2020