Spirito libero come pochi, Sir Bob Cornelius Rifo aka The Bloody Beetroots sarà a Milano il prossimo 5 marzo alla Leica Gallery di Milano, per la sua prima esposizione da fotografo, una passione che lo ha accompagnato da sempre, forse ancor prima di quella di quella per la musica, che lo ha portato ad essere uno degli artisti elettronici italiani più seguiti e rispettati al mondo; le sue collaborazioni con Paul McCartney e Peter Frampton sono più che indicative in tal senso. Un’intervista con Rifo richiedere 60 minutes, non 60 seconds, per questa volta speriamo che i nostri lettori si accontentino.
Il primo disco che hai comprato?
‘Anarchy In The UK’ dei Sex Pistols, French Edition, in vinile.
Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Dj Shadow.
Se non fossi diventato dj adesso saresti…
Un fotografo.
I tuoi hobby?
Auto, moto, CrossFit e fotografia.
Le tue serie tv preferite?
Mindhunter.
Come trascorri il tempo in aeroporto?
Studiando nuove discipline o editando foto.
Il tuo rapporto con i social?
Li odio da sempre ma sono necessari.
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj?
Formarsi prima come persone e poi pensare alla carriera.
Un errore che non rifaresti?
Assumere il manager sbagliato.
La scelta migliore della tua vita?
Cacciare il manager sbagliato.
14.02.2020