Foto: Soundcloud
“Con i dischi non si campa più” è una frase trita, verissima, che serpeggia nel mondo della musica, sia in quello patinato del mainstream che nelle viscere dell’underground. Ma se per il grande pubblico questa affermazione può sembrare quasi un dato di fatto, per i dj producer la questione è tutt’altro che semplice.
Perché, diciamocelo chiaramente, cosa definisce un producer se non un disco?
Se il guadagno non è più (o non è solo) economico, ma si sposta verso visibilità e prestigio, la figura del produttore musicale può ancora essere considerata una professione a tutti gli effetti?
Al di là delle strategie di marketing, dove un free download di una traccia può diventare una mossa astuta per generare traffico e far conoscere il proprio sound, come interpretare la scelta di alcune etichette discografiche, anche note, di rilasciare intere compilation di vari artisti in download gratuito?
Se un produttore realizza musica gratuitamente, il senso stesso della discografia non viene forse meno? E che valore ha un prodotto se non viene mai pagato? Può essere considerato seriamente?

Foto: Hypeddit
Download gratuito ma…
La nuova moneta di scambio è il dato “mail”, il like e la condivisione sui social, passaggi perentori per ottenere il file WAV/MP3. Questo è possibile grazie a piattaforme come Hypeddit che consentono di collegare il proprio account Soundcloud a tutti i propri social, chiedendo di compiere svariate azioni (come ad esempio anche il follow) per ottenere il download. È un sistema che sposta il focus sulla creazione della cd “community”, più che sulla qualità della musica, e che, come spesso accade, diviene elemento fondamentale per approdare su big label.
Ma allora qual è la finalità ultima di un Dj produttore?
Da un lato la free release può essere uno strumento potente per farsi conoscere, per raggiungere un pubblico vasto e per creare un seguito più o meno fedele; necessario a raggiungere vette più alte in termini di prestigio musicale, release su etichette importanti e magari booking managers. Dall’altro lato rischia di svalutare il proprio lavoro, di minarne la professionalità e di rendere insostenibile la propria attività, andando a colpire un intero settore che ne verrebbe inevitabilmente influenzato.
La free release è dunque un’arma a doppio taglio e andrebbe gestita con cautela. Sono strategie potenti, talvolta svoltano la vita, talvolta sono un boomerang. Andrebbe scritto come su certi prodotti: “maneggiare con cautela”.
08.05.2025