Foto: Filippo Giro
Lo scorso weekend all’Iren Green Park di Reggio Emilia (una parte di Campovolo), si è svolta la seconda edizione in Italia di elrow Town, l’evento outdoor itinerante che da anni sta conquistando tutto il mondo, ospitando migliaia di fan ad ogni edizione. I numeri parlano di oltre 30mila persone proveniente da più di 35 nazioni.
L’evento si è sviluppato in un’area molto grande in cui quasi 40 artisti si sono esibiti sui 5 palchi presenti per ben 12 ore di musica non stop. elrow non è solo musica, ma una festa in cui installazioni, giochi, animazioni e interventi di acrobati, hanno intrattenuto e vivacizzato la folla per tutta la durata del festival. Alcuni esempi che possiamo ricordare sono i trampolieri con la rete da pallavolo, l’immenso dragone gonfiabile che più volte durante la giornata ha fatto la sua comparsa davanti al mainstage e i coriandoli e le stelle filanti che hanno irradiato di colori il cielo su alcuni drop (anche se a dirla tutta spesso non proprio in timing).
Foto: Instagram @elrowoffical @elrowtownfestival
elrow è famoso anche per le proprie immense scenografie in grado di portare temi diversi. Quest’anno il mainstage e il secondo palco sono stati diversi rispetto allo scorso. Il principale è stato l’Hallucinarium, gigantesco, ricco di sculture ipnotiche, alcune delle quali avevano la possibilità di muoversi, e che la sera grazie a giochi di luce kaleidoskopici è stato in grado di regalare un’esperienza immersiva a 360 gradi. Qui hanno suonato alcuni degli act più attesi come il b2b di Archie Hamilton e Cuartero, Luciano, Chris Stussy. La chiusura è stata affidata ad Ilario Alicante.
Foto: Gabriele Dimonte
Il secondo stage, Horrorween, era caratterizzato da un’immensa testa di demone che svettava sopra la consolle. Ha visto come protagonisti dj set e live più improntati alla techno e alle sonorità più spinte. Su questo palco hanno suonato infatti artisti come Giorgia Angiuli, che come sempre si è dimostrata eccezionale nelle capacità di destreggiarsi tra sintetizzatori, percussioni e consolle, Marco Faraone, Deborah Del Luca e Indira Paganotto: la psy mama è stata sicuramente una delle migliori dell’intero festival riuscendo a catturare il pubblico con un’energia coinvolgente e travolgente.

Foto: Davide Taglini
Il terzo, il quarto e il quinto stage erano invece gli stessi dell’edizione precedente, con qualche upgrade. Su El Rowcio, addobbato a festa di un villaggio messicano, è stato dedicato alla tech house, infatti si sono esibiti tra gli altri Dimmish, Sante Sansone, De La Swing e Sidney Charles. Il quarto, la Pink Cathedral, era una vera e propria chiesa gonfiabile rosa Il quinto invece, The Jail, era il più piccolo, ispirato a una prigione.
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elrow con la seconda edizione di elrow Town Italia ha dimostrato ancora una volta il rapporto stretto che lo lega al pubblico, italiano e non. Al di là della proposta artistica e dello show in generale proposto, entrambi elementi di grande rilevanza e che sono stati validissimi, è proprio il brand che ha dimostrato di aver acquisito una fiducia tale da riuscire a coinvolgere un pubblico vasto, eterogeneo e di tutte le età.
Il founder Juan Arnau, il direttore artistico Victor de la Serna e l’intero team lavorano sempre a stretto contatto, e questa unione che li ha trasformati in una grande famiglia, ha permesso loro di prendere sempre decisioni ragionate, di offrire innovazioni e novità (basti pensare ai nuovi palchi), ma rimanendo sempre fedeli a quell’idea che elrow rappresenta: una grande festa a colori, in cui l’unico obiettivo rimane il divertimento.
26.05.2025