Con una carriera ultradecennale, Kepler si sta affermando sempre più come punto di riferimento nella musica elettronica, suscitando l’interesse di club come l’After Caposile, dove debutterà prossimamente. Oltre alle sue produzioni su etichette come Up The Stuss e Fuse London la sua influenza va ben oltre la consolle.
Kepler ha fondato Studio Orbit, un luogo virtuale e interattivo dove i producer possono sviluppare il loro estro in un ambiente libero di sperimentare, con gli strumenti e le dritte necessarie per rendere le produzioni più incisive e interessanti.
Com’è nata l’idea di sviluppare il progetto Studio Orbit?
Studio Orbit è nato dal desiderio di condividere tutto ciò che ho imparato in oltre 15 anni di produzione musicale. Sono un insegnante qualificato e ho trascorso circa cinque anni a insegnare produzione musicale e media a livello universitario, ma ho sempre voluto orientarmi di più verso la musica dance underground. Alla fine ho lasciato l’università e mi sono dedicato a tempo pieno a Studio Orbit. È stato un momento importante per me, perché mi ha permesso di concentrarmi sull’aiutare le persone, insegnando i suoni che mi ispirano e costruendo una comunità di appassionati di musica che vivono e respirano questo mondo.
Fin dall’inizio, l’idea non era solo seguire le mode, ma mostrare ai produttori più giovani da dove viene la musica che tutti amiamo. Approfondiamo argomenti come il sound UK tech house dei tardi anni ’90 e primi 2000 a Londra, ed esploriamo le etichette e i produttori che sono stati fondamentali nel plasmare generi e sottogeneri come l’Italian house, l’UK garage, la deep house e non solo. Dal lancio, abbiamo formato circa 2000 DJ e produttori, da persone che partono da zero a menti più esperte che puntano alle loro prime uscite. Abbiamo visto artisti come Gaskin, LP Rhythm, Philip Chernikov, Pistaccio, SoulFreq e molti altri passare dalla nostra comunità e intraprendere le loro carriere, il che è una grande motivazione per me.
Quindi ci sono davvero opportinità concrete in Studio Orbit?
È diventato anche uno spazio dove posso individuare nuovi talenti e supportarli attraverso le mie etichette Perspective e Contact. Vedere le persone crescere e sapere di aver avuto un piccolo ruolo in quel percorso è ciò che mi spinge ad andare avanti. Attualmente abbiamo oltre 400 tutorial e diversi corsi completi, e stiamo costantemente includendo nuovi insegnanti per ampliare la gamma di stili e approcci che possiamo offrire.
Quanto pensi che la qualità della produzione sia importante per un DJ?
Credo che sia praticamente essenziale ora. È molto difficile costruire una vera carriera da DJ senza produrre la propria musica. Sviluppare il tuo sound e ottenere uscite costanti su etichette rispettate è ciò che crea la domanda e apre le porte per le serate.
Produrre influisce anche sul tuo modo di fare DJ, inizi a capire le strutture dei brani a un livello più profondo, capisci la tonalità, l’atmosfera, lo swing, il groove, tutti i piccoli dettagli che rendono un set scorrevole. E quando suoni i tuoi brani inediti o edizioni esclusive, e suonano bene nel club, ti distingue subito. È allora che le persone se ne vanno da una serata ricordando il tuo sound, non solo i dischi che hai suonato.
L’app è fantastica e molto utile, specialmente per portare con sé un’antologia di conoscenza e creatività. Tenendo questo a mente, quale pensi sia il punto di forza principale di Studio Orbit?
Penso che ciò che distingue Studio Orbit sia la varietà che copriamo. Non si tratta solo di tecniche e suoni, ma anche di creatività e mentalità, che considero altrettanto importanti. In un settore così competitivo, c’è molta pressione sugli artisti, quindi cerco di fornire strategie che aiutino le persone a credere in sé stesse, a rimanere ispirate e a spingere la loro creatività oltre.
Ci concentriamo molto anche sulla storia, che a mio parere oggi viene spesso trascurata. Capire da dove viene la musica è fondamentale per decidere dove la vuoi portare. In più, sono molto attivo nella community, condividendo esperienze oneste, rimanendo aggiornato sulle nuove tecnologie ed essendo semplicemente lì per supportare gli artisti emergenti.
Qual è il futuro immediato per Kepler? Gigs o produzioni incandescenti?
La mia agenda è stata fittissima, tra 7 e 12 serate al mese in locali che potevo solo sognare qualche anno fa.
Ho appena lanciato la mia etichetta e serie di eventi Contact, che è stata incredibile. Abbiamo iniziato con due serate “all night long” a The Loft a Manchester e Mint Warehouse a Leeds con il tutto esaurito.
Su Contact oltre a uscite di amici e membri della comunità di Studio Orbit, incluso uno dei ragazzi che pubblicherà il suo primo EP su vinile dopo essere stato parte di Studio Orbit per quasi quattro anni. Questo è un momento di grande orgoglio per me.
Per quanto riguarda le serate, la fine dell’anno è piena di impegni: USA, Nuova Zelanda, Australia, India e infine un debutto all’After Caposile in Italia. Per quanto riguarda le uscite, presto pubblicherò un brano con Funkaholics chiamato Hype It Up, che ha già avuto un primo supporto da Raresh, Enzo Siragusa, Dr Banana e Ben UFO. Questo uscirà su un’etichetta che significa molto per me ed è stata una grande influenza nel mio percorso.
07.10.2025