foto: ufficio stampa Sparrow & Barbossa
È decisamente un’ottima annata quella che stanno vivendo lo svizzero Bryan Coletta e l’uruguagio Emiliano Haberli, ovvero il duo Sparrow & Barbossa, capace nel tempo di collaborare con artisti del calibro di Deadmau5, Jamie Jones e Rampa e quest’anno di debuttare al Coachella e di suonare al Tomorrowland. Il tutto questa estate sublimato dall’uscita del loro EP “You Go” per CircoLoco Records: conosciamoli meglio con le loro risposte in 60 secondi.
Il primo disco che avete comprato?
Sparrow: Dance Machine 9 Compilation (1996).
Barbossa: Nu-York Nite Life di Joeski & Onionz (2002).
I vostri idoli quando eravate agli inizi?
S: Deadmau5.
B: Masters At Work e Joe Claussell.
Se non foste diventati dj adesso sareste…
S: in realtà sarei voluto diventare un pilota di aerei, volare è la mia seconda passione.
B: ho lavorato nella moda e mi piaceva, forse farei qualcosa di correlato.
Che lavori avete fatto prima di diventare dj e producer a tempo pieno?
S: ero un senior manager in Accenture Interactive (azienda che opera nell’innovazione – ndr).
B: ho lavorato a lungo in uno studio di moda, poi come cameriere, musicista in gruppi musicali e come dj, in una lavanderia industriale e come giardiniere. Ogni lavoro mi ha insegnato qualcosa.
La cosa più pazza che avete fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
S: ho speso tutto ad un tavolo al Liv di Miami.
B: quando si è prospettata l’ipotesi, l’età delle cose folli era già passata. Mi sono sicuramente divertito con le persone che mi sono vicine.
Le vostre serie tv preferite?
S: Black Mirror.
B: Breaking Bad.
I vostri hobby?
S: viaggiare, combinando trasferte lavorative con viaggi di piacere.
B: il calcio. Sono un tifoso del Barcellona.
Il vostro rapporto con i social?
S: io mi sento un po’ fuori moda per la rapidità con le quali cambiano le dinamiche dei social. Sono consapevole di quanto i social siano fondamentali: abbiamo un team fantastico che se ne occupa.
B: non sono un grande fan dei social media. So che sono essenziali in questo mondo, ma cerco di limitare le mie interazioni a quanto necessario. Preferisco concentrarmi sulla realtà che mi circonda.
Che cosa vi piace e non vi piace del tuo lavoro?
S: amo vivere di quello che è la mia passione, che purtroppo comporta sacrifici come passare tanto tempo in tour e in viaggio lontano dalla mia famiglia.
B: mi piace il privilegio di poter condividere la musica con chi ci segue, non mi piacciono i viaggi e gli scali eccessivamente lunghi.
I vostri pregi ed i vostri difetti?
S: i miei punti di forza sono perseveranza e creatività, i difetti impazienza e impulsività.
B: so ascoltare, e questo mi aiuta ad entrare in sintonia con le persone; un mio aspetto negativo è la mia sensibilità, che nei momenti meno felici mi porta a soffrire molto.
Che cosa suggerite ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
S: non rinunciate mai ai vostri sogni, lavorate sodo e fate un passo alla volta.
B: se è quello che davvero amate, trasmettere agli altri la propria musica sarà un privilegio ed un motivo di orgoglio. Non smettete mai di provarci e di desiderarlo, prima poi il vostro momento arriverà.
L’errore che non rifareste?
S: cercare di fare le cose troppo in fretta, un errore comune a chi è agli inizi, ma che può risultare fatale.
B: distaccarmi troppo dalla mia famiglia.
La scelta migliore della vostra vita?
S: seguire le orme di mio padre, diventare musicista e sposare mia moglie Susana.
B: La più dolorosa, ma anche la più produttiva: lasciare il mio Paese a 14 anni. Quella è stata la prima e più importante decisione della mia vita.
27.09.2025