• MERCOLEDì 29 MARZO 2023
Interviste

La techno-canzone degli Agents Of Time: essere se stessi tra dancefloor, pop, live e dj set

Il duo pugliese sarà a Joseph Capriati & Friends, e si è raccontato a DJ MAG Italia tra canzoni in italiano, tracce per il dancefloor, e un'idea moto ibrida e contaminata di musica
Foto: Antonio Giancaspro
 
La techno vista da una prospettiva diversa, più ampia, meno rigorosa, con la voglia di far ballare tutti ma anche di far ascoltare la musica come ad un concerto. Una musica che si fa traccia strumentale, funzionale, dance, ma anche canzone, melodia, armonia, accordi e ricerca ritmica.
 
L’ambizione degli Agents Of Time va oltre quella che anima tantissimi protagonisti delle consolle di tutto il mondo o gli studi di registrazione e di produzione; è rivolta a trovare una peculiare quadratura del cerchio tra live e dj set, tra una più tradizionale idea di band e quella del manipolatore di suoni in consolle; con un risultato che di tradizionale non ha quasi nulla, e invece con una sorprendente ibridazione tra i tanti modi in cui si può portare in giro un live show, in ambito elettronico, nel presente.
 
Andrea Di Ceglie e Luigi Tutolo hann saputo creare un marchio (sonoro e non solo) ben riconoscibile, per i fan da club come per l’ambito pop (non a caso sono balzati agli onori della cronaca per un remix di The Weeknd, tra le altre cose).
Recentemente è uscito il loro ultimo singolo ‘Interstellar Cowboy’ che porta questa ibridazione tra techno e canzone davvero in alto, così come il precedente ‘Blu’, cantato in italiano e che può vantare un remix firmato Joseph Capriati.
E sabato 28 maggio saranno tra i protagonisti di Joseph Capriati & Friends, il mega evento allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli con tanti big della scena italiana e internazionale. Tutti ottimi motivi per intervistarli.
 
 

Agents Of Time è un nome ormai consolidato nel panorama techno (e non solo) internazionale: dove sentite di essere arrivati, guardando al percorso compiuto fino ad oggi, e dove vi immaginate tra qualche anno?
Siamo molto soddisfatti del percorso musicale intrapreso ormai da quasi dieci anni. Ammettiamo che è stato un viaggio non privo di sacrifici, ma che giorno dopo giorno ci ha regalato e continua a regalarci nuove sfide e sempre maggiori soddisfazioni. Difficile dire dove ci immaginiamo tra qualche anno. Sicuramente il nostro obiettivo è di continuare a fare ciò per cui forse siamo nati cercando di alzare sempre di più l’asticella e puntando solo al meglio, musicalmente e artisticamente.

Poco fa ho detto “techno (e non solo)”, e non l’ho detto a caso: il vostro suono è sempre molto profondo, etereo, screziato di sfumature oniriche e di grande atmosfera. Da dove arriva questa vostra idea di musica, da un lato capace di grande energia e dall’altra invece di grande profondità?
La cosa che ci ossessiona di più è ricercare un sound sempre innovativo e mai banale. Spaziare tra melodie incalzanti e ritmiche energiche è da sempre il nostro primo obiettivo. Potremmo sembrare degli eterni romantici ma crediamo fortemente nell’importanza della melodia e siamo convinti che un giusto mix tra energia e articolazione armonica del brano possa trasportare i nostri supporter in un continuo viaggio emozionale. D’altronde la musica serve a provocare emozioni, ed è per questo che cerchiamo di trasporre in musica tutti i sentimenti che proviamo giorno dopo giorno.

 

Come vi ponete dal vivo come live act? Interpretate il set come un concerto, come un viaggio da fare insieme a chi viene a vedervi, o come un dj set? O un po’ tutte queste cose insieme?
Finalmente siamo ritornati ad esibirci live dopo più di due anni e l’emozione e l’adrenalina continuano a raggiungere picchi estremi. A differenza del passato in cui vedevamo più il live act come un ‘dj set’, basato sulla continua improvvisazione e sulle continue ‘jammate’ stile jazz, oggi ci rapportiamo ad esso in maniera completamente differente, cercando di mantenere si quella energia tipica del dj set, ma affrontandolo esattamente come un vero e proprio concerto. Non a caso nel nostro live acquista un ruolo decisivo anche l’utilizzo dei vocal nonché del microfono, che consente di stringere un rapporto più diretto con l’audience. Inoltre ruolo imprescindibile del nuovo live AOT è sicuramente la presenza della visual 3D che arricchiscono lo story telling dell’intero concerto. Insomma è una experience che consigliamo di vivere almeno una volta!

Il vostro singolo ‘Blu’ è cantato in italiano, una scelta se vogliamo coraggiosa per il vostro genere di riferimento e soprattutto per il vostro pubblico che è decisamente internazionale. Cosa vi ha spinto a utilizzare la nostra lingua?
Ci piacerebbe raccontarvi un aneddoto riguardo questo brano. Circa due anni fa, da lunghe sessioni in studio venne fuori questo brano che per entrambi aveva questa carica completamente differente rispetto a tutti i lavori fatti fino a quel momento. L’atmosfera creata era quasi celestiale e dopo attente valutazioni arrivammo alla conclusione di inviare il brano al mitico Franco Battiato per provare a vedere se lui riuscisse a scrivere qualche verso e poi cantarci su come solo lui sapeva fare. Purtroppo rinunciammo poiché sapemmo che le sue condizioni di salute non erano ottimali. Passammo al piano B: scrivere noi dei versi e decidere se farlo in lingua inglese o ancora insistere con quella pazza idea dell’italiano. E così fu! Qualche settimana dopo provammo il brano in un dj set al famosissimo Rex Club di Parigi e la reazione estasiata della gente che, pur non conoscendo l’italiano, provava a cantare il brano fino ad allora sconosciuto ci stupì totalmente. Siamo davvero orgogliosi del lavoro svolto perché il risultato finale è qualcosa di distante dalle normali tracce da club ma con una intensità di emozioni così elevata che è impossibile non dedicargli almeno un ascolto!

 

‘Blu’ gode anche di un remix di Joseph Capriati, e sabato 28 maggio suonerete con lui e altri nomi prestigiosi al Joseph Capriati & Friends allo stadio di Napoli. Cosa volete anticiparci di questo evento così importante?
Siamo davvero orgogliosi del remix di Joseph ma siamo soprattutto orgogliosi della sua reazione alla conclusione del suo lavoro. Lo abbiamo sentito super carico e visibilmente emozionato nell’essere riuscito a lavorare a questa sua reinterpretazione del brano. Sono cose difficili da spiegare se non le vivi in prima persona, ma la cosa sicura è che la musica riesce a connettere tutti e la connessione nata con Joseph (un artista che stimiamo davvero) è unica! Per quanto riguarda l’evento del 28 maggio possiamo solo dire che è un giorno da segnare sul calendario. Una data storica perché Joseph è riuscito ad unire diversi artisti per un unico scopo. E la scelta del palcoscenico napoletano (Stadio Diego Armando Maradona) non è altro che lo scenario perfetto per una giornata all’ insegna di arte, musica e divertimento puro!

Cosa avete pensato quando Joseph vi ha invitato a condividere questo palco?
La verità? Siamo stati orgogliosi di essere stati considerati parte attiva di questo fantastico progetto. Non capita tutti i giorni che ciò che fai nel lavoro venga considerato utile per uno scopo più grande e il fatto che Joseph abbia visto in noi questo tipo di artisti e persone ci stimola ancora di più a continuare imperterriti nel percorso intrapreso. Per noi vale davvero il motto ‘la musica come unica ragione di vita’. È grazie ad essa che ci sentiamo vivi ed è solo grazie ad essa che ci ritroviamo catapultati in eventi straordinari come quelli del ‘Joseph Capriati & Friends’ in supporto della popolazione ucraina.

 

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Albi Scotti
Giornalista di DJ Mag Italia e responsabile dei contenuti web della rivista. DJ. Speaker e autore radiofonico.

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