Foto di Rita Seixas e Julian Canto
195mila presenze in quattro giorni: questi i numeri da record della 18esima edizione di Airbeat One, il festival svoltosi a Neustadt-Glewe, città con poco più 6.500 abitanti collocata nel cosiddetto Mecklenburg-Vorpommern, il länder tedesco più a nord-est del Paese. Un paesino sperduto in una zona tra le meno popolate della Germania, con tanti di quei campi e terreni ideali per creare un festival di queste dimensioni.
Dimensioni confermate anche da altri numeri: basti citare il main stage, 140 metri di lunghezza per 40 metri di altezza, dedicato come tutto il festival all’India. Ogni anno Airbeat sceglie di celebrare una nazione diversa; lo scorso anno era stata scelta la Gran Bretagna, quest’anno si è puntato su allestimenti e scenografie che omaggiavano Varanasi, da molti considerata la capitale spirituale dell’India. E sempre a proposito di numeri, oltre 200 i dj che si sono esibiti ad Airbeat: 34 tra quelli presenti nella nostra Top 100, che in tutto il mondo viene sempre considerata un parametro importante per valutare l’importanza e il peso di un festival.

Dal punto di vista musicale, sul main stage l’hanno fatta da padroni – come di consueto – Armin van Buuren, Martin Garrix, Dimitri Vegas & Like Mike e i Chainsmokers, così come l’apparizione a sorpresa di Steve Angello a fianco di Sebastian Ingrosso, con relativo b2b, è stato alquanto apprezzata dal pubblico presente, non più di tanto demotivato dalla pioggia incessante che si è abbattuta per gran parte della giornata di sabato. Grandi numeri anche per lo stage di Q-Dance, la cui musica hardstyle è sempre molto considerata nei festival nord-europei, così come negli altri palchi si è optato per sonorità decisamente più morbide, basti pensare alla presenza di Sunnery James & Ryan Marciano e Nora En Pure.
Nel frattempo l’organizzazione sta già pensando alla prossima edizione di Airbeat, in programma dall’8 al 12 luglio 2020. Le prevendite scattano il 1 agosto: un festival diventa un riferimento mondiale (“di sicuro uno dei miei highlights in ogni estate” ha commentato Armin van Buuren) anche e soprattutto scegliendo la location giusta e programmando tutto nel migliore dei modi. Non c’è più spazio per l’improvvisazione in un mercato così competitivo come quello dei festival. Per fortuna.
17.07.2019