• SABATO 23 SETTEMBRE 2023
Costume e Società

Albania is on fire! 10 motivi perché l’estate 2023 è albanese

Questa sì che non è Ibiza. Festival, produzioni, dj, radio e tanto altro: come da Tirana e dalle città limitrofe si sta ampliando l’offerta e stanno aumentando le attività di un piccolo ma volenteroso stato

L’Albania è sulla cresta dell’onda in questa estate che ha visto fuggire via dall’Italia dei rincari molti turisti, attratti dall’offerta di questa piccola nazione che si affaccia sull’Adriatico, ancora economica ma in netta espansione. L’Albania ha una scena musicale molto attiva e prolifera. Negli ultimi anni si è affermata come una fucina di talenti nel settore della musica dance elettronica, soprattutto ugole illustri. Con la crescente popolarità di artisti come Ava Max, Bebe Rexha, Rita Ora e Dua Lipa (queste ultime due per metà kosovare), il Paese sta gradualmente ottenendo riconoscimento internazionale nel campo della musica pop dance e mainstream.

Nonostante richieda ancora del tempo per affrancarsi completamente dall’immagine di nazione outsider nel settore della musica dance elettronica, l’Albania sta dimostrando un notevole potenziale e talento in questo settore. Con il continuo sviluppo della scena musicale locale e il supporto da parte degli artisti, manager e case discografiche locali, potrebbe sicuramente emergere come una destinazione interessante per tutti coloro che gravitano attorno alla musica dance e i dj nel futuro. Vediamo 10 punti chiave secondo cui questo stato potrebbe compiere il grande e definitivo balzo e abbandonare il ruolo di underdog.

Boris Brejcha al Turtle Fest

 

1. i festival aumentano come non mai. Partiamo con l’UNUM, ad esempio, organizzato per la prima volta nel 2019 e ha già attirato un pubblico internazionale con una line-up di dj come Ricardo Villalobos, Luciano, Joseph Capriati, e infatti ce ne siamo occupati in diverse occasioni. Il paesaggio locale crea un’atmosfera speciale per l’elettronica e il live all’aperto. Il Turtle Fest ha visto Boris Brejcha scatenato all’alba. Il Kala, a Dhërmi, sulla costa meridionale, ha lasciato la scena del tramonto a Moodymann e Todd Terje.

2. le organizzazioni partono da zero. Nonostante le dimensioni, l’Albania ha una ricchezza culturale e musicale profonda e diversificata dovuta alle varie invasioni nei secoli. La sua storia, influenzata da diverse culture e tradizioni, ha contribuito a creare un ambiente artistico unico che attrae artisti e musicisti di talento. Dopo il periodo comunista, si è fatta tabula rasa e tutto nasce privo di contaminazioni.

Il dj Minimum

3. se il dj è da esportazione. Un esempio di crossover è l’artista locale Regard ha ottenuto notorietà con la sua hit ‘Ride It’ nel 2019, che è diventata una delle canzoni dance più popolari dell’anno. Inoltre, festival e eventi musicali legati alla musica dance elettronica stanno diventando sempre più popolari in Albania. Ma attenzione anche a dj come Teelco, Minimim, Vin Veli, Vik Kraja, Anascole e Miss Rose.

 

4. le radio sono in target. La crescita dell’industria va di pari passo con quella musicale. Negli ultimi anni, la nazione ha registrato un’impennata di arrivi di capitali dall’estero. Grazie all’aumento degli investimenti, nuove opportunità si sono aperte non solo per i dj ma anche per le emittenti radiofoniche, ormai non solo in fm ma anche sul web. Qualche nome? Radio One, Radio DJ 98.2, Club FM, Emeral Center, Divan e Radio Smooth. Tutte stazioni che duellano con chi si ritrova su Spotify.

5. i club sono rivoluzionari. Infrastrutture moderne, tra cui sale concerti, spazi polifunzionali reinventati e soprattutto club notturni hanno dato una spinta notevole all’economia offrendo nuove chance a imprenditori che hanno valorizzato il mondo della notte. Oggi nelle maggiori città ma anche sulla costa si contano svariate discoteche tra l’altro per gli stranieri tutte a buon mercato in fatto di costo di ingresso. Il Pepper Bar, nel quartiere alla moda di Blloku a Tirana, è da visitare, così come il vicino Discobox. C’è anche il parcheggio sotterraneo Minus One, per ballare.

La bandiera dell’Albania

6. le collaborazioni sono internazionali. Grazie ai progressi fatti nel campo della musica elettronica, questo angolino di pianeta ha attirato l’attenzione di artisti e professionisti di fama internazionale. Queste collaborazioni offrono sia ai dj che agli artisti discografici albanesi l’opportunità di lavorare a stretto contatto con esperti del settore, ampliando le loro competenze e la loro rete di contatti che nasce locale e con il web diventa globale.

7. gli artisti sono resilienti e appassionati. Nonostante siano protagonisti in una piccola nazione, gli artisti albanesi nella scena della musica elettronica sono noti per la loro passione, resilienza e determinazione. Hanno superato varie sfide e hanno messo il Paese sulla mappa della musica elettronica globale. La loro dedizione e talento contribuiscono in modo significativo alla crescita e allo sviluppo dell’industria interna della musica moderna. Così, stanno nascendo diverse etichette discografiche indipendenti, come Three Dot House, Unique Deep, SK Supreme Records o la Blowing Haze Records.

8. la formazione è alla base di tutto. La Prodjschool Metronom è un’accademia musicale specializzata nella produzione di musica elettronica e nel djing. È una delle prime scuole di questo genere a Tirana e Kiki La Rochelle ne è la proprietaria e manager. Molti stanno investendo il proprio tempo nel clubbing e nel comparto della musica da ballo, soprattutto a Tirana, che nei Balcani molti hanno ribattezzato come la “nuova Berlino” vista anche l’architettura dell’era sovietica che conferisce al centro cittadino un’atmosfera unica e riconoscibile.

Il dj Vin Veli

9 .i negozi di dischi vendono le rarità. Rubin Beqo è il comproprietario del Tulla Cultural Center, un negozio specializzato in vinili a Tirana. Non si vedevano certi titoli dai tempi del comunismo, rivela a un curioso da un canale di YouTube. Dopo la caduta del regime nel 1991, l’Albania ha lottato per riconquistare la sua posizione nel mondo mentre i cittadini hanno iniziato ad accedere alla musica occidentale, fino a qualche anno prima proibita. 

10. gli studi di registrazione sono veri laboratori. Qui luoghi come sale di incisione e sale prova fanno sul serio e sono libere da vincoli restrittivi. Nessuna pressione da parte di alcuna corporazione. Ne è un esempio l’AK Record Sal che ospita giorno e notte tantissimi artisti dai generi più disparati. Sono posti questi in cui si sperimenta e tanto.

Lo studio di registrazione AK

 

 

 

 

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Riccardo Sada
Distratto o forse ammaliato dalla sua primogenita, attratto da tutto ciò che è trance e nu disco, electro e progressive house, lo trovate spesso in qualche studio di registrazione, a volte in qualche rave, raramente nei localoni o a qualche party sulle spiagge di Tel Aviv.

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