Le frontiere, per quanto riguarda la musica dance ed i festival correlati, non esistono davvero più. Se ne è avuta l’ennesima conferma nel fine settimana dal 17 al 19 luglio nella steppa a qualche chilometro di distanza da Nižnij Novgorod, nella cosiddetta Russia Europea Centrale, ad un’ora di volo da Mosca; merito della seconda edizione di Alfa Future People, un festival che ha miscelato dj e live set, allestimenti e mostre tecnologiche, zone per praticare sport, yoga e l’indispensabile area campeggi. Il tutto in una zona assai spaziosa, completamente isolata dal resto del mondo, dove i numerosi stage erano ben distanti gli uni dagli altri: quasi 50mila gli spettatori presenti, con una proposta musicale assai variegata, impreziosita dal sorgere del sole ogni mattina alle tre, qualcosa che ha sempre il magico potere di lasciare senza fiato.
“Siamo molto soddisfatti di questa edizione di Alfa Future Festival – hanno spiegato gli organizzatori – lo scorso anno gli stage erano soltanto due, quest’anno cinque e così abbiamo potuto proporre più diversi generi musicali, non soltanto EDM”.
La line-up di Alfa Future People non scherzava affatto: Deadmau5, Steve Angello, gli idoli nazionali Arty e Lady Waks, Dj Snake, Knife Party, Jamie Jones e Paul Van Dyk, giusto per nominarne alcuni. Gli highlights? Dj Snake è risultato il più acclamato, Deadmau5 ha suonato senza l’abituale mascherona (“è lui o non è lui?” continuavano a chiedersi i presenti), mentre Paul Van Dyk ha dato come sempre lezioni di musica e Angello continua a non volerne sapere di indossare le cuffie. Notevoli anche diversi live, Underworld su tutti.
Adesso Alfa Future People può iniziare a pensare in grande, dopo aver dimostrato che la scena dance russa non si concentra soltanto a Mosca e San Pietroburgo ma anche sulla rotta attraverso la quale si sviluppa la Transiberiana. Il prossimo passo? Attirare pubblico straniero e prendere definitivamente il posto di Kazantip, che prima dei noti venti di guerra spiranti in Crimea era il festival più amato e venerato nell’ex Unione Sovietica.
28.07.2015