Foto: Tom Doms
Sono sempre stato affascinato dall’ADE (Amsterdam Dance Event), un evento cardine nel calendario annuale del grande “circo” della musica elettronica, e che ha innumerevoli aspetti affascinanti per chiunque sia appassionato di musica: feste, spettacoli pazzeschi, incontri riservati a chi davvero con la musica ci lavora ma anche, talvolta, aperti al pubblico. Quindi, divertimento, business, didattica, curiosità. Il tutto nella cornica di una città splendida come Amsterdam, abbastanza piccola da poter essere attraversata in poco tempo, e in una stagione magica come l’autunno nell’Europa centrale. Insomma: conferenze, meeting, masterclass, concerti, eventi. Un appuntamento fisso, ogni ottobre, per gli amanti della musica elettronica. Tutto magnifico. Ma per un motivo o per l’altro non ero mai riuscito a viverlo da vicino. Oggi invece posso raccontare la mia prima esperienza all’ADE: perché quest’anno mi ci sono un po’ trovato in mezzo. Comprati i biglietti per Eric Prydz e il suo HOLO, e arrivato il momento di prenotare voli e hotel, mi sono accorto di essere ad Amsterdam proprio nei giorni dell’ADE. E quindi approfittando del fatto che fossi già lì ho cercato di partecipare a più eventi possibili. Come se non bastasse, il mio volo di ritorno è stato cancellato, e di conseguenza mi sono fermato due giorni in più del previsto potendo arricchire la mia esperienza.

Foto: Miceshooter
Mercoledì
Il primo evento che ho scelto è stato quello di Diplo al Paradiso. Con lui KILIMANJARO, CiCi e Carlita. L’edificio, una ex-chiesa sconsacrata, è stato senza ombra di dubbio ciò che più mi ha colpito. Due piani, colonnati, balconate. Bellissime le finestre sopra la console che sono rimaste quelle dell’edificio religioso che era prima. Diplo è garanzia di intrattenimento con anche, stranamente ormai, qualche pezzo cantato nel set.
Giovedì
Sicuramente il giorno fisicamente più faticoso. Per riuscire a gestire i vari spostamenti facendo in tempo a partecipare a tutti gli eventi programmati, io e Gimmi, mio caro amico ormai londinese, abbiamo affittato delle biciclette. Dopo il primo viaggio – in cui il meteo non è stato clemente – devo ammettere che ci è andata bene. E quindi via con il primo appuntamento. Interessantissima listening session in Dolby Atmos con Enrico Sangiuliano all’Abbey Road Institute. Tra un ascolto e l’altro, Sangiuliano ha rilasciato anche una breve intervista e risposto ad alcune domande dei fan, raccontando il suo approccio con questa tecnologia e presentando il progetto della sua temporary label NINETOZERO, e il suo ultimo EP ‘Sound Of Space’. Pedalata veloce e traghetto verso la A’DAM Toren, perchè al sedicesimo piano c’è il The Loft, locale circondato da finestre e dal quale si può ammirare tutta la città. Veramente bellissimo. Peccato solo per il caldo infernale. Dopo un b2b tra gli olandesi SAMA e Secret Cinema, è toccato (di nuovo) a Enrico Sangiuliano. Prima della fine del set però siamo dovuti scappare verso lo Ziggo Dome per andare ad assistere alla magia di Eric Prydz e il suo HOLO, che vi abbiamo già ampiamente raccontato, con l’apertura in b2b di Cristoph e Yotto.

Foto: Instegram @enricosangiuliano
Venerdì
È stato il giorno in cui sarei dovuto partire, ma la compagnia aerea ha pensato bene che avrei dovuto fermarmi fino a domenica, con una cancellazione del volo davvero a gamba tesa, e conseguente riorganizzazione di tutto il mio calendario, non proprio una passeggiata visti i tempi strettissimi e i costi non esattamente abbordabili durante la settimana dell’ADE. Ma è pur sempre parte dell’avventura, no? Così, dopo l’aver trovato una nuova sistemazione, la sera ho cercato invano, respirando solo l’entusiasmo in coda, di fare un salto al party di Trap Nation x Actuation x Tribal Trap al Club Up. Evento super sold out, il cui headliner è stato What So Not. Permettetemi un po’ di orgoglio italiano, anzi novarese, nel dire che in lineup c’era anche HÄWK, artista concittadino che qualche giorno prima aveva suonato anche al party di Spinnin.
Sabato
L’ultimo giorno. Durante una tranquilla passeggiata è successo qualcosa di molto particolare, che non avevo mai visto prima. Mi sono imbattuto in una specie di parata di carri, ognuno dei quali aveva la propria musica. Le persone seguivano il proprio preferito quasi come fosse un club itinerante. Ma la cosa più incredibile è stata che poi casualmente, ho ritrovato tutti questi carri. Parcheggiati a Museumplein, parco sul quale si affacciano il Rijksmuseum e il museo di Van Gogh. Hanno dato vita a una sorta di rave, tutto organizzato e sotto il controllo dalla polizia. Ogni carro aveva il proprio dj e il proprio genere musicale ed è stato bello vedere persone di tutte le età partecipare a una festa simile. La sera invece sono stato al NYX per il party di Hexagon, la nota label di Don Diablo. E anche per questo evento un po’ di orgoglio local perchè in line up erano presenti anche i PØP CULTUR, duo novarese che apprezzo tantissimo con uscite su Hexagon, Future House Music e Revealed. Niente Don Diablo che, a mio parere in modo poco educato, non si è presentato neanche per un saluto all’evento della propria etichetta. Per quanto riguarda la location invece, il club è bellissimo, si sviluppa su tre piani e ammetto che è quasi un labirinto di scale, tanto che alcune volte ci siamo letteralmente persi.
Domenica
Tempo di ripartire. Tutte le cose belle prima o poi finiscono, e così anche la vacanza prolungata è destinata a diventare un meraviglioso ricordo una volta preso il treno verso l’aeroporto. E quindi, che dire dell’ADE, tanto sognato, tanto immaginato, e finalmente vissuto, peraltro in modo più lungo e intenso di quanto avessi immaginato, con la rocambolesca organizzazione “in corsa”? Potrei dire tante, tante cose. Ma preferisco sintetizzare così: è stato il mio primo ADE…di certo non l’ultimo!
08.11.2022