In questi giorni di grande preoccupazione a livello globale stiamo assistendo a gravi rallentamenti su tutti i livelli per quanto riguarda produzione e servizi. È chiaro che in un momento di questo tipo è necessario tutelare prima la salute delle persone, e che ogni precauzione in questo senso è più che benvenuta, ma le difficoltà oggettive avranno ovviamente delle ripercussioni sull’economia di tante piccole aziende non solo in ambito musicale. Una di queste rientra nella decisione comunicata da Amazon di sospendere il restock di vinili, cd e merchadising. Questo provvedimento permetterà agli utenti del noto portale di garantirsi gli acquisti dei prodotti ancora stoccati nei magazzini del colosso americano. Tuttavia quando gli articoli saranno definitivamente terminati anche nello stock non ci saranno ulteriori acquisizioni per rimpolpare le giacenze.

Amazon ha reso noto attraverso una serie di comunicati che le priorità sul restock saranno per beni di prima necessità, medicali e una serie di prodotti soggetti alla high demand dettata dalle circostanze. L’obiettivo è quello di facilitare la gestione logistica, di restock e di consegna degli articoli menzionati. Per quanto l’incidenza della vendita di supporti fisici rappresenti, dati alla mano, una nicchia del mercato resta il fatto che Amazon sia un player se non addirittura il player più importante nella vendita retail per tantissime etichette ed artisti. Ci sono eccezioni molto interessanti e virtuose come Bandcamp, ma resta il fatto che questa scelta, combinata ad una mancanza di produzione effettiva, avrà aspre conseguenze per le realtà meno solide e più piccole. Uno scenario globale che ha spinto l’organizzazione del celebre Record Store Day a posticipare la celebrazione collettiva indicativamente a settembre.
23.03.2020