foto: Gabriele Canfora (Lagarthy Photo)
Sulle pagine di DJ Mag Italia, Riccardo Lai, direttore artistico dell’Amnesia Milano, ci racconta ogni mese in esclusiva segreti, curiosità e retroscena del mondo clubbing nella sua rubrica Backstage. In edciola e su djmagitalia.com.

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Spesso ci domandiamo perché sia così complicato organizzare in Italia eventi che abbiano protagonista la musica elettronica: si sprecano i paragoni con l’estero, si afferma che altrove sia tutto più semplice. Commenti più o meno autorevoli, talvolta pertinenti, in molti casi il classico “sentito dire” che quasi mai coincide con il “saper ascoltare”. Da tre anni organizziamo Social Music City in pieno centro a Milano, un festival spalmato in dieci date con quasi 100mila presenze: mai pensato fosse semplice, ma di sicuro abbiamo applicato una serie di principi fondamentali senza i quali era impensabile anche soltanto pensare una rassegna del genere. In contesti di questo tipo diventa fondamentale sapersi rapportare con le istituzioni: grazie all’Expo, Milano ha preso uno slancio che la sta sempre più elevando a realtà mondiale; un appuntamento come Social Music City ha così potuto beneficiare di un’area che rientra in un progetto a largo respiro teso alla riqualificazione delle aree urbane, e questo ci ha spinto ad essere ancor più motivati nella nostra attività. Si cammina sempre e comunque su una corda, cercando di non cadere: sono indispensabili rapporti metodici e costanti non soltanto con il Comune ma anche con le Forze dell’Ordine, Siae, Soccorsi, Vigili del Fuoco.

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Tutti da coordinare, districandosi tra normative, burocrazia, carte bollate. Quando poi si è in regola al 100%, si devono tener presente un’infinità di variabili: prima tra tutte la gestione del flusso e del deflusso del pubblico, che avviene in una zona centrale e che viene complicata dall’attitudine tutta italiana di non rispettare mai una coda che sia una. Per questo motivo si devono avere addetti alla sicurezza all’esterno in numero maggiore rispetto all’interno. Altrettanto fondamentale diventa il monitoraggio costante dei decibel all’esterno della struttura: si deve trovare un punto d’equilibrio che consenta al pubblico di godere della musica nel migliore dei modi, senza arrecare disturbo al vicinato, che sicuramente non sarà il nostro primo fan, ma se viene trattato con rispetto capisce quando un evento è organizzato come si deve. In assoluto, credo che in molti festival italiani non si sia ancora trovato il modo di far ascoltare la musica nel modo giusto. Un ottimo argomento per un nostro prossimo articolo.
23.11.2017