Facciamo un gioco. Andiamo a riprendere un vecchio smartphone, un vecchio computer, o anche soltanto un vecchio hard disk del 2010. Quelli che tutti teniamo più o meno a portata di mano in caso di back up, di necessità, o semplicemente per affetto verso i nostri ricordi. Ma che, invariabilmente, giacciono impolverati in un angolo della cameretta, dello studio, dell’ufficio. Apriamoli e vediamo che musica c’è dentro. Quali foto, quali video. Sono passati dieci anni. Sembra passato un secolo. Se il mondo ha iniziato a girare sempre più veloce nella seconda metà del Novecento, gli anni ’10 del ventunesimo secolo hanno messo il turbo. Questo decennio racconta milioni di storie. Sono stati gli anni in cui la tecnologia, più che mai, ha cambiato il nostro approccio alla vita. Anche alla musica. E ovviamente, hanno cambiato anche la musica. Soprattutto la dance, che è diventata il genere più popolare del mondo, ha invaso il pop, le radio, le classifiche, come non era mai successo prima. Se negli anni ’90 la musica elettronica ha conosciuto un periodo di enorme fermento, creatività e popolarità, tutto era nuovo, vergine, era una “prima volta” carica di inesperienza e priva di strategie. Negli anni ’10 la dance è stata invece un mercato. Anzi, tanti mercati. Frastagliati, sparpagliati, ma gestiti con criterio e conoscenza. Anche dal pubblico. EDM, techno, house, bass, dubstep, drum’n’bass, future, tropical, vaporwave, moombahton, urban, electro, reggaeton, trap, l’elenco è infinito. Sono stati anni semplicemente incredibili. Soprattutto per chi nel 2010 andava già nei club e nei festival e vedeva un mondo ancora quasi amatoriale. Dieci anni dopo siamo davanti a mainstage dagli effetti speciali hollywoodiani, festival con centinaia di migliaia di persone, dj superstar da copertine di Forbes e protagonisti di documentari. Abbiamo vinto noi. Lo ripetiamo spesso, su DJ Mag. Abbiamo vinto. La club culture non è più serie B, non è più l’altro lato della musica. E questo rende necessario un cambiamento di mentalità, di paradigma, che ci piaccia o meno. Ma sono stati anni pazzeschi, meravigliosi, interessanti, incredibili. Che rivivremo nel Best Of 2010-2019 di DJ Mag Italia, una serie di articoli tematici dove abbiamo messo il focus su ognuno dei fenomeni che hanno caratterizzato il decennio che finirà tra pochi giorni. Li trovate, giorno per giorno, tutti linkati qui in fondo. Ci siamo molto divertiti a scriverli, questi articoli. Un pizzico di nostalgia, un po’ di spirito da archivisti, un sacco di voglia di raccontare cosa abbiamo visto (molto spesso in prima persona), una spinta verso il futuro e una concessione giusta e bella a uno sguardo al passato. Speriamo che vi possiate divertire altrettanto a leggerli.
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The best of decade: bass house
2010-2019: gli anni dell’hip-pop
The best house music of the decade
2010-2019: il decennio della techno
2020-2019: gli anni più alternativi e underground di sempre
27.12.2019