Sono giorni movimentati nella sede di Doner Music, la label di Big Fish che in questi anni ha costantemente sfornato producer e tracce vincenti e ha saputo anticipare e captare diverse tendenze molto prima degli altri nel nostro Paese. Un merito ancora maggiore se consideriamo che Fish arriva da una lunga storia personale che negli anni ha attraversato tanti territori musicali. Dunque, a conti fatti, affermare che in Doner sono giorni movimentati non è una grande novità. Da che bazzico il loro studio/laboratorio milanese, sono sempre giorni movimentati. Ma in questa coda di estate, abbiamo due buone ragioni per raggiungere BF e scambiare due chiacchiere con lui: la prima è il mixtape che ci sta preparando, che sarà online venerdì 16 settembre e che siamo curiosissimi di sentire. La seconda è Beat Box Club, la serata di Doner Music che dal 23 settembre porterà tutti i suoni e gli artisti Doner al Plastic di Milano. Ma ci racconta tutto Big Fish.
Perché hai scelto proprio il Plastic? È un club storico ma lo associo a un immaginario distante da quello di Doner e della vostra musica.
Eravamo alla ricerca di un locale che fosse conosciuto per la musica e non per i tavoli e le bottiglie. Il Plastic appartiene alla storia del clubbing milanese, è il club di Milano per eccellenza e trovo che sia molto in linea con quella che è la nostra idea di musica. Il genere musicale in quest’ottica è solo un dettaglio: alcuni generi che trattiamo stanno confluendo nel mondo dell’EDM, dal quale però ci sentiamo abbastanza distanti culturalmente.
Mi pare di capire che ormai sei sempre più immerso nella dimensione dance ed elettronica, sia come dj che come produttore. Cosa ci hai riservato per il Mixtape di DJ Mag?
Nell’ultimo periodo ascolto molta bass house (d’altronde l’house è il mio primo amore, è il genere musicale con cui ho iniziato a fare il dj a fine anni ’80), sono partito da lì e ci ho messo dentro un po’ di tracce con quelle influenze. Chi viene alle mie serate sa che solitamente mi piace spaziare a 360° tra hip hop e trap, bass house e moombah, cercando di selezionare i pezzi di questi mondi musicali con un tiro più pop e che fanno ballare la gente.
Ne abbiamo sempre parlato ma non sei mai stato davvero esplicito: l’hip hop ti interessa ancora o è un amore che si è spento?
Diciamo che cerco di scremare molto di più rispetto ad un tempo e allo stesso tempo il mondo hip hop oggi offre molte meno cose interessanti di una volta, secondo il mio gusto.
Cosa c’è di interessante nel panorama hip hop in questo momento secondo te?
Io onestamente continuo ad ascoltarmi J Cole.
E nella musica da club quali sono le cose che ti piacciono di più?
Mi piacciono le cose più UK garage e 2 step, ma capisco che è molto difficile suonarle qui in Italia. Mi piace parecchio la roba che esce su Confessions, l’etichetta di Tchami.
Come metterai insieme gli artisti della tua Doner nelle serate al Plastic? Ci saranno solo dj set o anche dei live?
Oltre alla prima serata dove ci saremo io, Aquadrop, Retrohandz, Kharfi, DopeSquad, Sonny Denja, Nobel e The Golden Toyz, nelle altre 6 serate ci sarò sempre io come resident, con in apertura e chiusura Kaishi, una ragazza di Milano dal sound UK che penso sia forte. Saranno 6 serate con ospiti alcune delle organizzazioni d’eventi più forti del nord Italia, nell’ordine per il primo e terzo venerdì dei mesi di ottobre, novembre e dicembre: Bragging (Brescia), Habitat (Varese), We Riddim (Milano), Tronixx (Torino), 100% Presi Bene (Pavia), Yoki (Reggio Emilia).
Non vediamo l’ora che sia venerdì per pompare forte il DJ Mag Mixtape di Big Fish. Fortunataamente ci terrà compagnia per tutta un’altra settimana prima dell’apertura di Beat Box Club.
13.09.2016