• MERCOLEDì 07 GIUGNO 2023
News

Le bombe di Manchester ci uccidono due volte

 
L’attentato e le bombe al concerto di Ariana Grande a Manchester sono su tutti i giornali da ieri notte. Alla fine del concerto della giovane cantante, due esplosioni hanno provocato il panico e la confusione, il terrore tra gli spettatori. 22 vittime, una sessantina di feriti. Questa mattina l’argomento ha acceso forti discussioni nella nostra redazione: è sacrosanto dare una notizia del genere; d’altro canto, siamo un giornale che parla di musica da club, e la cronaca nera, seppur riferita alla musica, non è il nostro pane quotidiano. Però se abbiamo litigato, se un fatto del genere divide la nostra opinione al punto da farci alzare la voce, significa che ci ha colpito, è inevitabile. In un angolo del nostro cervello c’è la consapevolezza che tra poche settimane molti di noi saranno in giro per festival a Londra, Ibiza, Barcellona. Siamo stati in Francia. Questa sensazione di pericolo per noi e per le persone che amiamo, in un luogo come un concerto, un club, un festival, che dovrebbe essere invece il sinonimo stesso di gioia, svago e voglia molto umana di condivisone, è inaccettabile. 22 morti sono troppi anche per una battaglia durante una guerra. Sicuramente sono troppi per mantenere distanza e lucidità nello scriverne. L’unico modo per non cadere nel tranello del terrore, sarà retorico ma è così, è andare avanti a vivere le nostre vite, che non saranno perfette, ma non sono certo così sbagliate da meritare di essere spezzate mentre siamo davanti al nostro cantante o dj preferito.

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