• GIOVEDì 05 OTTOBRE 2023
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Boris Johnson svela le misure invernali per i club

Mentre in Italia risposte e prese di responsabilità sembrano essere quasi totalmente assenti, in Inghilterra Boris Johnson rivela quella che sarà la regolamentazione per l'imminente stagione invernale dei club

In tutto il mondo stiamo assistendo alla ripartenza più o meno rapida delle attività legate ai club e ai festival. Velocità diverse per i binari su cui corrono i destini delle economie legate all’intrattenimento notturno. Misure più morbide si alternano a brusche virate in un contesto dove tutti sembrano voler affrontare il problema, ad eccezione dell’Italia, chiusa in un allarmante silenzio, di fronte all’assenza di proposte volte a tutelare un settore economico oramai in gravissima difficoltà. È Boris Johnson a tracciare la linea guida di quelle che saranno le misure vigenti in Inghilterra per la prossima stagione invernale, attraverso un “Plan A” ed un “Plan B” qualora la situazione relativa ai contagi dovesse peggiorare.

 

Al momento il premier inglese si dice fiducioso sull’effetto della campagna di vaccinazione che ha alleviato ed allevierà la pressione su tutto il sistema sanitario nazionale. Pertanto via libera agli eventi, con venues pronte a lavorare a piena capacità, rispettando i protocolli di controllo degli ingressi attraverso l’utilizzo del passaporto vaccinale e dei tamponi, questi ultimi per un lasso di tempo effettivamente limitato. Il segretario di Stato per la Salute Sajid Javid ha ipotizzato recentemente la possibilità di rimuovere la verifica del passaporto vaccinale, ma il governo britannico non sembra essere allineato su questa previsione, ritenuta da molti eccessivamente ottimistica. Così mentre ci si avvicina all’imminente inizio della stagione invernale, momento in cui ci si sposterà dai club open air alle location al chiuso, si esaminano scenari alternativi per evitare di incorrere in stop forzati dannosi per l’economia notturna già provata duramente dalla pandemia.

 

Johnson esprime totale contrarietà ad una nuova chiusura di questo tipo di attività, anche qualora la situazione dovesse presentare nuove criticità. Si dice invece favorevole ad una graduale reintroduzione di vincoli di salvaguardia affinché tutto il sistema possa continuare a reggere e a sostenere le proprie economie. In una nota sul “Plan B” si ipotizza la reintroduzione delle mascherine, oltre al mantenimento dei controlli sul passaporto vaccinale, soprattutto per quei luoghi che hanno una capienza superiore alle 500 persone. Se anche queste misure dovessero essere fallimentari si esclude il ricorso a nuovi lockdown. L’attuazione di questi provvedimenti sarà gestita attraverso il monitoraggio costante dei dati del servizio sanitario nazionale in merito ad ospedalizzazioni quotidiane e previsioni di calcolo sui contagi. La domanda sorge spontanea: l’Italia quanto resterà a guardare senza fare niente?

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