• LUNEDì 05 GIUGNO 2023
Costume e Società

I brand musicali pronti a entrare nel metaverso

In che modo i marchi dovrebbero muovere i primi passi nella realtà virtuale condivisa tramite la rete? Attraverso il proprio avatar, come verranno rappresentati? Alcune domande iniziano a trovare risposte, per gli adepti della musica

Ci sono molte persone che credono che l’ultimo cambio di paradigma per Internet sia già ben avviato: il metaverso, insomma, è alle porte. Quando le aziende investono in un preciso spazio e i media dichiarano che il momento è topico, è ragionevole prevedere l’esplosione delle attività in rete e notare come questa ennesima realtà virtuale potrà realmente essere all’altezza delle aspettative.

Se questo è il momento decisivo, cioè se oggi il metaverso offre qualcosa di concreto alle persone, è lecito ritenere che molte aziende si stiano chiedendo cosa sia veramente il metaverso e se dovrebbero farne parte. Anche quelli che fanno affari nella musica. Molti marchi dell’intrattenimento, appartenenti alla dance elettronica e ai suoi show dal vivo, quindi al clubbing e ai festival soprattutto in live streaming, al djing e alla discografia, studiano il comparto pensando a come attraversare questa nuova frontiera. Anche senza sapere da dove cominciare. Così la cosa può essere scoraggiante, snervante, spiazzante.

 

L’idea di base del metaverso non è in realtà complicata. Il metaverso include qualsiasi esperienza digitale su Internet che sia persistente, immersiva, tridimensionale (l’acronimo 3D rende meglio) e virtuale, come se non accadesse nel mondo fisico. Una trasposizione, insomma. Le esperienze del metaverso ci offrono l’opportunità di lavorare, suonare e produrre ma anche giocare, connetterci o acquistare. E solo per rendere le cose ancora più interessanti, i beni che acquisteremo potranno essere reali o virtuali, bit o atomi.

Forse è anche improprio definire il metaverso come un universo monolitico, connesso o addirittura interoperabile, perché non lo è. Ogni entità che crea un mondo virtuale lo fa con il proprio accesso, appartenenza, diritti, modalità, monetizzazione ed espressione creativa. Alcune società stanno già entrando nei giochi flirtando con i brand (quelli di videogame in testa). I principali titoli di giochi per consolle e device vari hanno normalizzato il rapporto tra case discografiche e aziende del gaming sfruttando la socializzazione, le fan base e le community.

Steve Aoki nel metaverso

Il pubblico (leggasi cliente) in pieno target trascorre del tempo nel metaverso sonorizzato da flussi musicali non solo creati ad hoc ma che sfruttano anche cataloghi infiniti e mirati. Dove Second Life ha fallito o non è arrivato, il metaverso conquista a colpi di NFT, blockchain e piani editoriali magistralmente incanalati dal marketing e dalle leadership dei grandi nomi, spesso ibernati a causa delle restrizioni della diffusione della pandemia e di un mercato con alti e bassi. No spostamenti, no party. No business.

Gran parte dell’euforia per la musica, nel metaverso, si concentra sulle esibizioni dal vivo di grandi star e super dj dal grande seguito, quindi. Un esempio è Fortnite dove, all’interno, Marshmello è stato protagonista come uno dei primi artisti musicali decisi a fare sul serio. E recentemente, dopo Steve Aoki e Jean-Michel Jarre (che ricorda di non aver paura di un “futuro distopico”), anche Paris Hilton, come dj, sarà pronta al grande balzo grazie a Roblox per il suo Paris World, universo virtuale che consente di ballare, mixare, chiacchierare, creare e condividere esperienze con gli amici. E gli esempi si sprecano.

Paris World è il metaverso di Paris Hilton

Meta (Facebook) ha indicato che investirà 50 milioni di dollari, ovvero più di 44 milioni di euro, per un progetto musicale nel metaverso, mentre un altro gigante dei social, questa volta cinese, Tencent Holdings, sta stanziando astronomiche somme in questo settore. E non è finita: il Golia delle radio statunitensi iHeartMedia ha rivelato i propri piani di battaglia per estendere la propria presenza nel metaverso creando eventi ed esperienze brandizzati su Roblox.

Un nuovo progetto in Cina, infine, coinvolgerà Warner Music Group utilizzando gli NFT (verrà usata la blockchain di Ethereum) per creare dj e artisti pop virtuali. Si partirà con il progetto The Guardians of Fashion (6.888 NFT per avatar bidimensionali basati su caratteristiche umane) e con il varo della start-up Ownft World con sede a Singapore. Scommettiamo che il metaverso non sarà una bolla?

 

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Riccardo Sada
Distratto o forse ammaliato dalla sua primogenita, attratto da tutto ciò che è trance e nu disco, electro e progressive house, lo trovate spesso in qualche studio di registrazione, a volte in qualche rave, raramente nei localoni o a qualche party sulle spiagge di Tel Aviv.

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