Foto: @facebook.com/calvinharris/
Calvin Harris si trova al centro di una battaglia legale che coinvolge somme milionarie e accuse di appropriazione indebita. Il dj e produttore scozzese ha presentato una richiesta di arbitrato contro il suo ex consulente finanziario Thomas St. John, accusandolo di aver sottratto 22,5 milioni di dollari che erano stati destinati a investimenti immobiliari. Secondo i documenti depositati presso la Corte Superiore di Los Angeles la scorsa settimana, St. John avrebbe dirottato i fondi verso un progetto di sviluppo immobiliare a Hollywood definito nei documenti legali come un vero e proprio spreco di denaro.

La tempistica dell’azione legale assume contorni particolarmente significativi se contestualizzata con gli eventi degli ultimi mesi. Solo pochi mesi prima della mossa di Harris, infatti, la società statunitense Thomas St. John Inc aveva presentato istanza di protezione fallimentare secondo il Capitolo 11 alla fine di febbraio, come emerge dai documenti ottenuti da Music Business Worldwide che riportiamo. Si tratta di un’entità separata rispetto alla Thomas St. John Ltd con sede nel Regno Unito, ma la vicenda getta comunque un’ombra inquietante sull’intera operatività del network finanziario del consulente.

I documenti depositati presso il tribunale fallimentare del distretto centrale della California rivelano una situazione finanziaria drammatica. La Thomas St. John Inc dichiara debiti per circa 11 milioni di dollari verso diversi creditori, tra cui spiccano 4,1 milioni dovuti all’Internal Revenue Service e 2,5 milioni al California Franchise Tax Board. Tra i creditori figura anche Philip Lawrence, compositore e produttore vincitore di Grammy, che ha presentato una richiesta di rimborso per quasi 700mila dollari, contestata però dalla società che intende opporsi formalmente.
La firma di gestione patrimoniale con sede a Los Angeles, che offre servizi contabili e finanziari a individui e aziende di alto profilo, ha proposto un piano di riorganizzazione che prevede di continuare le operazioni mentre salda i creditori nel tempo. I crediti fiscali prioritari verrebbero pagati nell’arco di cinque anni, mentre i creditori chirografari riceverebbero distribuzioni proporzionali dai fondi rimanenti.
Nonostante i debiti massicci, le proiezioni finanziarie pubblicate nei documenti mostrano che la società prevede ricavi annui tra 3,3 e 4,5 milioni di dollari. Un dettaglio curioso emerge dai documenti: Calvin Harris non risulta essere elencato tra i creditori nelle procedure fallimentari, segno che la sua azione legale segue canali completamente separati e probabilmente punta a un recupero diretto dei fondi attraverso l’arbitrato.
27.11.2025




