All’estero, il mese di settembre è stato particolarmente intenso per quanto concerne i festival con protagonista la musica elettronica. Senza per forza dover andare troppo lontano dai nostri confini, per due fine settimana consecutivi il Caprices Festival di Crans Montana nella vicina Svizzera ha saputo come sempre radunare tanti clubber italiani, grazie ad una serie di elementi che da anni lo rendono un appuntamento da segnarsi in agenda, anche e soprattutto in questi ultimi diciotto mesi nei i quali in Italia ci si è quasi dimenticati di che cosa significhi ballare, con l’auspicio che le riaperture con capienza ridotta siano davvero un primo e definitivo passo per una ripartenza definitiva.

La formula – vincente e collaudata nello stesso tempo – del Caprices è molto semplice, lineare e coerente. Si sceglie una località alpina di livello, in questo caso una delle perle del Canton Vallese, e si organizza un festival in un periodo nel quale la stagione sciistica è al minimo o del tutto ferma; si mette insieme un programma nel quale i dj facciano la parte del leone ma allo stesso tempo si prevedono una serie di attività collaterali che uniscano buon cibo, escursioni, momenti ludici e sportivi. Per concepire tutto ciò, è importante avere una visione d’insieme e la capacità di interfacciarsi al meglio con le realtà locali, sponsor ed enti di promozione turistica, questi ultimi indispensabili per valorizzare un appuntamento in grado di portare clienti da tutto il mondo e di conseguenza creare occupazione e indotto. Caprices è un caso che fa scuola: speriamo che i numerosi addetti ai lavori italiani che abbiamo visto negli anni presenziare abbiano preso appunti e prima poi realizzino qualcosa di analogo anche entro i nostri confini. Non basta più esserci e fare selfie e stories dalla mattina alla sera.

Una filiera estremamente produttiva e funzionale come quella del festival svizzero ovviamente non sarebbe tale senza una line up di alto livello: Luciano, Ricardo Villalobos, Solomun, Ben Klock sono soltanto alcuni dei nomi che si sono succeduti nei due week-end consecutivi del Caprices: indiscusso momento clou il b2b di Luciano e Villalobos, talmente naturali nel dividersi la consolle da far dimenticare quanti mesi siano passati senza che un dj set potesse essere parte integrante della nostra vita quotidiana o comunque dei fine settimana e delle vacanze. Il tutto sempre sublimato dalla tipica efficienza svizzera: anche al Caprices si poteva accedere soltanto se muniti di green pass, con possibilità di effettuare gratuitamente i tamponi all’ingresso: con queste regole si creano di fatto, se non festival COVID-free, qualcosa di molto simile. Tutti i festival stranieri ai quali abbiamo in queste settimane confermano una realtà molto semplice: si può fare!
13.10.2021