Foto: Maxime Aliaga
Il Caprices Festival 2023 si è svolto nella località montana, o meglio sciistica, di Crans Montana, sulle Alpi svizzere, durante i tre giorni del weekend pasquale (ma un secondo weekend era in programma dal 14 al 16 aprile). Un festival che è ormai di diritto tra i classici della stagione invernale europea, e che tra l’altro può fregiarsi di essere un pioniere che hanno portato una proposta musicale di livello internazionale nelle insolite location invernali, sulle nevi, in uno scenario certamente suggestivo ma lontanissimo da quello che fino a pochissimi anni fa era l’immaginario collettivo quando pensiamo ai grandi festival con grando nomi. Dividendosi in day time e night time, Caprices ha regalato tre giorni emozionanti. La prima parte dalle 14 alle 22, la seconda dalle 21 alle 5. L’offerta è stata estremamente varia: tanti artisti si sono esibiti su ben cinque palchi.
La “sezione giorno” è stata ospitata da due stage bellissimi. Raggiungibili solo attraverso la funivia, i due palchi si trovavano esattamente sulle piste da sci. Le pareti del Modernity e le grosse finestre del The Club hanno fatto sì che si potesse ammirare il meraviglioso panorama durante tutti i set e i live che si sono alternati nei tre giorni, rendendo l’esperienza del festival ancora più immersiva. La “sezione notte” invece si è svolta nei tre stage sotto le piste. Tre palchi differenti l’uno dall’altro. Il Dome, il più piccolo, era una sorta di cupola con appese pendolanti piramidi. Il Forest e il Moon erano i più grossi e sono quelli che hanno visto esibirsi i dj più importanti delle sere. Il primo, migliore a livello di impatto visivo grazie a un grosso ledwall alle spalle della console, il secondo a parere personale quello in cui l’impianto audio ha garantito un migliore ascolto.

Foto: Maxime Aliaga
A livello organizzativo il festival ha avuto qualche inciampo, soprattutto il venerdì. Probabilmente perchè è stato il primo giorno e i meccanismi dovevano essere ancora rodati. Però più volte è capitato che il personale e la sicurezza non fossero in grado dare indicazioni su accessi e posizioni, a volte anche a causa della mancata conoscenza dell’inglese (che nel 2023 crediamo sia doveroso sapere, a maggior ragione per un lavoro con cui si hanno contatti con persone provenienti da tutto il mondo). Il peggiore inconveniente però è stato l’utilizzo della seggiovia per il ritorno dagli stage “giornalieri” verso quelli “serali”. Coda infinita, risse e spintoni, quasi senza nessun tipo di controllo. Fortunatamente dal giorno successivo invece questo problema non si è ripresentato, e dal sabato l’organizzazione e i flussi e deflussi del pubblico sono stati gestiti in maniera impeccabile, rendendo l’esperienza del Caprices assolutamente meritevole.
I migliori set? Venerdì molto bravo Black Coffee che fresco della conferma a resident all’Hï di Ibiza ha intrattenuto molto bene durante la transizione da day time a night time. Bene anche Brina Knauss, Blondish e DJ Tennis, ma il vero re della serata (e forse del festival?) è stato Fatboy Slim. Presentatosi a piedi nudi con una delle sue solite camicie nonostante la nevicata che imperversava fuori dallo stage, ha attirato tutto il pubblico con il suo stile inconfondibile e con visual molto divertenti che hanno tra l’altro ricordato quelli di un’atra icona britannica come Aphex Twin. La chiusura del set con la sua ‘Right Here, Right Now’ è stata qualcosa che definire leggendario sarebbe riduttivo. Sabato eccezionale il live di Monolink, i set improntanti più sulla melodic techno degli Adriatique e dei Mathame, che chiamati in sostituzione degli Artbat, hanno chiuso il Forest il sabato notte con un set vario suonando la loro ‘Nothing Around Us’ come ultima canzone che ha fatto commuovere molti dei presenti. Bravissimo anche Jamie XX che ha letteralmente ipnotizzato il pubblico. Domenica invece i protagonisti indiscussi sono stati i Bedouin che, con il loro set ricco di quelle sfumature musicali arabeggianti, sono stati i degni conclusori dell’ultimo pomeriggio.
Quindi vale la pena di andare al Caprices Festival? Assolutamente sì. Perchè nonostante qualche problema riscontrato il venerdì e i prezzi tutt’altro che abbordabili, l’evento è in grado si soddisfare parecchi gusti musicali con una selezione ampia di artisti diversi. E la location, specie del day time, è in grado veramente di lasciare a bocca aperta.
17.04.2023