Carl Cox, Richie Hawtin, Umek: ecco i dj ai primi tre posti della classifica di Dj Mag, rivelata nella notte tra mercoledì 19 e giovedì 20 ottobre dopo la cerimonia di premiazione della DJ Mag Top 100 Djs svoltasi all’Amsterdam Dance Festival. Un’altra classifica, altra e “altra”: la Top 50 Tech-leaning Djs. Una chart che tiene esclusivamente conto dei dj che suonano musica house e techno, non fanno promozione né campagna pubblicitaria per farsi votare, ma hanno il loro grande seguito di pubblico, che cosi si è espresso quest’anno nelle votazioni sui social network Facebook e Weibo (quest’ultimo il social più diffuso in Cina). Uno scherzo? Una realtà parallela e virtuale? La realizzazione del sogno di chi odia il circuito cosiddetto mainstream e i dj show? Niente di tutto ciò. Tutto vero!

Poco dopo la Top 100, Dj Mag ha infatti rivelato la Top 50 Tech-Leaning Djs, una chart volutamente underground, off, estrapolata dal milione di voti ricevuti per la Top 100. Non un’inversione di tendenza, ma un primo possibile passo verso una serie di chart che tengano conto dei diversi generi musicali nei quali ormai si fraziona l’elettronica. Soltanto Carl Cox è l’unico presente sia nella Top 100 che nella Top 50. Marco Carola (15esimo), Joseph Capriati (24esimo), Tale of Us (37esimi), Sam Paganini (49esimo) e Ilario Alicante (50esimo) gli italiani presenti. Una classifica che merita di essere approfondita, anche e soprattutto alla luce di ulteriori dati, i motivi per i quali tutti i votanti hanno scelto i loro dj preferiti per la Top 100: lo stile musicale (36%), la bravura (28%), le qualità da produttore (24%), la popolarità (3%) e l’attitudine da showman (6%).

La morale, se ce n’è una? La Top 100 Djs di Dj Mag è la classifica per antonomasia dei dj. Piaccia o no. Con la serena consapevolezza che si tratta di una classifica che si basa sui voti dei fan, senza voler distribuire alcuni giudizio di merito, non ci stancherà mai di ripeterlo: proprio per questo motivo Dj Mag può decidere di creare un primo spin-off della sua chart e – come recitava una canzone di Enzo Jannacci – “vedere l’effetto che fa”. Senza squilli di tromba, con la dovuta dose di understatement, come fu a suo tempo anche per la Top 100, nata negli anni ’90 e cresciuta esponenzialmente in popolarità e importanza nel settore proprio grazie al crescente supporto del pubblico e del mondo dance (dj, manager, promoter). Oggi come allora, questo spin-off non ha alcuna pretesa di dettare ritmi e tempi di che cosa sia giusto e di che cosa sia sbagliato. Questa è un’attitudine che lasciamo volentieri agli altri. Haters e non.
Di seguito la classifica completa della Top 50 Tech-Leaning Djs
- Carl Cox
- Richie Hawtin
- Umek
- Paul Kalkbrenner
- Solomun
- Maceo Plex
- Sasha
- Sven Vath
- Jeff Mills
- Jamie Jones
- Joris Voorn
- Carl Craig
- Guy J
- Danny Howells
- Marco Carola
- Sebo K
- Adam Beyer
- Gui Boratto
- Hannah Wants
- John Digweed
- Hernan Cattaneo
- Dubfire
- Nina Kraviz
- Joseph Capriati
- Steve Lawler
- Chris Liebing
- Ricardo Villalobos
- Ben Klock
- Pete Tong
- James Holden
- Kolsch
- Martinez Brothers
- Seth Troxler
- Loco Dice
- Nicole Moudaber
- Len Faki
- Tale Of Us
- Pan Pot
- Green Velvet
- James Zabiela
- Stephan Bodzin
- Gesaffelstein
- Maya Jane Coles
- Dave Clarke
- Skream
- Paco Osuna
- Jamie Xx
- Laurent Garnier
- Sam Paganini
- Ilario Alicante
25.10.2016