David Guetta è uno dei pochissimi produttori mainstream sopravvissuti al passaggio che ha portato la dance EDM degli anni ’10 a invecchiare dopo gli anni gloriosi dei super successi pop; la sua lunga storia e il suo bagaglio di dj e producer house e non solo gli ha permesso di reinventarsi in maniera credibile sia in ambito club (Jack Back, Future Rave insieme a Morten) sia nella sua evoluzione schiettamente pop delle ultime stagioni. Un fenomeno curioso è quello delle cover che l’hanno contraddistinto nell’ultimo anno: dal take (devastante) su ‘Satisfatcion’ di Benny Benassi alla reinterpretazione del classico degli Eiffel 65 ‘Blue’ fino alla mitica ‘Family Affair’ di Mary J Blige. Non che in passato non ci fossero state tracce di quest’attitudine al remake: ricordiamoci di ‘Play Hard’ con Akon e Ne-Yo basata su ‘Better Off Alone’ di Alice Deejay.
Insomma, David vive (anche) di cover, che però nella miriade di sue produzioni e remix (solo nel 2022 sono state davvero numerose) spiccano. Allora ci siamo divertiti a immaginare, con un pizzico di ironia, quali sono i successi del passato a cui il Davidone mondiale non ha ancora messo mano e… a cui potrebbe.
1. Darude ‘Sandstorm’
Un classico targato 2000: erano anni in cui la trance, qui nella sua accezione forse meno nobile ma certo gustosissima, dominava il mercato ed era di moda. tanto che un pezzo strumentale come questo poteva diventare un successo da rotazione radiofonica e televisiva, oltre che inno dei rave e pezzone estivo da compilation di Ibiza. Immaginiamolo in una Guetta version tutta muscoli e sidechain. Niente male, no?
2. De’Lacy ‘Hideaway’
Uno degli storici anthem house degli anni ’90, un brano di raffinatissima fattura che ha lanciato i Deep Dish come producer ed è diventato un successo planetario grazie alla sua fusione di house e gospel. Non ci spieghiamo come il re di Parigi non se ne sia ancora appropriato per farci una super hit radiofonica.
3. Aqua ‘Barbie Girl’
L’altro lato dei ’90. Oltre il kitsch, al limite del trash, ma con una innegabile capacità seduttiva, ‘Barbie Girl’ è diventata un classico, e con il revival degli Aqua (a febbraio in tour anche in Italia) ci permettiamo di sognare un flirt con Guetta a riprendere in mano il pezzo e a trasformarlo in un successone perfetto per gli anni ’20.
4. Farley “Jackmaster” Funk ‘Love Can’t Turn Around’
Ok, rewind pesante. Metà anni ’80, da Chicago arriva questo genere completamente nuovo, si chiama “hosue” ed è destinato a diventare “il” suono che cambierà la storia della musica. Tra i primi, storici successi c’è ‘Love Can’t Turn Around’ di Farley “Jackmaster” Funk con la vellutata voce di Darryl Pandy. Un brano che è anche nel DNA musicale di Guetta, dj house di altissimo livello. Che sogno sarebbe immaginare una versione firmata magari Jack Back, il moniker da club di DG? Vogliamo crederci!
5. Paul & Fritz Kalkbrenner ‘Sky And Sand’
Esageriamo. La traccia-simbolo di Berlino, di un certo tipo di attitudine e di “anti-mainstream” (pur essendo, di fatto, un pezzo a suo modo pop e certamente un successo da numeri mainstream) in mano al dj più mainstream del mondo. Che clash! Non vediamo l’ora. Sarebbe una figata. O forse no. Ma chi se ne frega. Vogliamo sentirla.
27.01.2023