La RAI ha inaugurato il nuovo anno con un importante docu-tributo a Papa Francesco, ‘Un Selfie Con il Papa’. Un selfie richiede una vicinanza fisica, una volontà comune di immortalare un momento, un legame. Cosa scegliere se non un selfie per simboleggiare il rapporto tra questo Papa, così umile e rivoluzionario allo stesso tempo, e i suoi fedeli? Una vicinanza ritrovata, di cui sia Chiesa che fedeli soffrivano il bisogno da molto tempo. Allo stesso tempo, viene sottolineata la grande tolleranza di Francesco nei confronti delle espressioni artistiche che lo hanno ritratto negli ultimi mesi, dal Messico al Perù, dagli States all’Europa. Un Papa che fugge dagli schemi invitando l’arte ad esprimersi.
Ebbene, al minuto 24:00 del documentario dice la sua Claudio Coccoluto, che in un piccolo discorso registrato dal suo studio va proprio a sottolineare l’aspetto dell’unicità della rappresentazione della figura di Papa Francesco, che in particolare “gli fa piacere rilevare”. Un’unicità che “viene dal basso”, quindi dalla gente, non dall’istituzione della Chiesa (che ridurrebbe il tutto quasi a una forma di promozione). Coccolato ha infine citato la copertina di Dj Mag Italia con Papa Francesco e la mitica scritta God Is a DJ (numero doppio dicembre-gennaio 2014) come “geniale rappresentazione” che probabilmente altri Papi non avrebbero accettato.
Il documentario integrale è disponibile qui.

07.01.2017