• VENERDì 23 MAGGIO 2025
Clubbing

Cosa abbiamo imparato da Voodoo People di Mace (che rifà il Forum!)

Cinque serate di grande musica e visual, un nuovo Forum in arrivo, un bel discorso sul clubbing e su Milano

Foto: Nicolas Miglioresi

Voodoo People è il format audio video firmato Mace (con la direzione visiva di Steve Polli per Sugo Studio) andato in scena dal 14 al 18 maggio al District 272 di Milano, in co-produzione tra A1 e C2C. Un’idea (apparentemente) semplice quanto interessante: una residenza di cinque serate consecutive in cui Mace portava sul palco un set ibrido di djing e live, ogni volta diverso, e in cui ad aprire le serate c’erano dei back to back di artiste e artisti dal forte legame con il mondo underground, per così dire. Tradotto in termini più contemporanei: personaggi dal taglio sonoro originale, inedito, alteranativo al mainstream che tutto ingloba e mastica.

Sulla carta, tutto ok. Ma com’è andata? Molto bene, con delle osservazioni da fare.

Molto bene perché Mace ha dimostrato, ancora una volta in una carriera lunga, gloriosa, e fatta di successi ma soprattutto di traguardi importanti, traguardi che sono aver costantemente portato suoni nuovi in una dimensione ampia e popolare senza perdere un centesimo di credibilità, di aver ancora molto da dire, e di avere la voglia di farlo, caricandosi sulle spalle la fatica di non fare il compitino, incassando cachet pesanti ovunuque, ma di studiare format e situazioni adeguate alla sua visione.

Foto: Nicolas Miglioresi

Mace da qualche anno a questa parte sembra davvero fiorito, sembra uno che pur nei successi dei suoi primi quindici anni di carriera era una crisalide, e dal 2021 in poi, anno di ‘OBE’, è diventato farfalla, dispiegando le ali di tutto il suo potenziale. E da lì sta letteralmente volando. Non è un caso che abbia voluto pensare e realizzare una cosa come Voodoo People dopo i già acclamati eventi del Forum e prima ancora, della performance collettiva dall’Arco Trionfale di Galleria Vittorio Emanuele a Milano nel luglio 2021. Il suo stile, la sua personalità, sono davvero unici, sono quelle di chi ha imparato a leggersi, a capire chi è davvero, e riesce a raccontarlo in musica. Non male. In questo senso, Voodoo People è un’altra volta la bellissima realizzazione di un progetto audiovisivo di lusso, con l’infaticabile e geniale Steve Polli come alter ego visivo, un vero genio dei visual e prima ancora, della direzione artistica dei concerti, oggi, a livello mondiale.

E poi, la scelta di avere con sé diversi nomi a cui è legato, Mace ha dato dimostrazione di saper costruire una scena, nella sua accezione migliore, quella di chi non bada tanto al genere musicale, o allo stile (quelli sono in costante mutamento), ma alla vibe, al feeling di chi saliva sul palco prima di lui: Luwei, Bianca Intensa, Lamusa II, XIII, Evissimax, Miss Jay, Venerus, Blinky, Go Dugong e Luce Clandestina. Una line up che farebbe venire l’acquolina in bocca ad ogni promoter. E soprattutto, in grado di creare, lo ripeto, la giusta vibe. Parola chiave: vibe, la giusta frequenza che ha portato chi viveva quelle serate a una stessa, felicissima lunghezza d’onda. 

Dunque, abbiamo imparato che un clubbing con una filosofia, con un pensiero, un fondamento di cultura e una forte spinta artistica, non solo è possibile ma è anche apprezzato. Perché le serate sono state divertenti, brillanti, elettrizzanti. Lo dico da spettatore, lo dico da insider, lo dico da professionista del settore. E me l’ha confermato chi era con me e altri amici e amiche che sono stati a Voodoo People nelle altre sere.

Foto: Nicolas Miglioresi

Il buzz e l’entusiasmo però non possono renderci partigiani, e va detto che al di là di tutte queste bellissime osservazioni, va messo sul tavolo il fatto che Voodoo People ha fatto registrare due sold out nel weekend, mentre l’affluenza è stata un poco inferiore nelle altre sere, in particolare la prima e l’ultima. Ma attenzione, non è una critica a Mace o al format; è piuttosto una risposta a chi nei giorni passati ha mosso qualche critica dando di gomito, è una constatazione sulla ricettività di una città che sembra sempre spingere a mille, ma in realtà presenta – ed è fisiologico che sia così – qualche limite. Parliamo schietto: il bacino d’utenza di Milano, per la “nostra” musica, è ampio; anche nomi e suoni che qualche anno fa erano nicchia, oggi hanno numeri alti (Mace, appunto, ma anche la techno, certa house, e via dicendo…). Al netto di questo, giocarsi cinque sere di fila non è una passeggiata, e va tenuto conto che giorni come mercoledì e domenica sono ormai fuori dalle abitudini di consumo dei clubber. Tradotto: fino a una quindicina di anni fa, si usciva il mercoledì sera, il giovedì, spesso la domenica sera c’erano serate per un pubblico più adulto o per universitari, proprio come gli infrasettimanali. Oggi le abitudini sono cambiate, e se le persone accorrono numerose per un act come Mace, ben consolidato, è chiaro che il pienone del weekend non è nemmeno immaginabile in altre serate. Forse sarebbe stato più “furbo” spalmare Voodoo People su cinque weekend; di sicuro è stato più coraggioso farlo su cinque sere di fila. Ed è molto più internazionale, richiama certi clamorosi filotti che vediamo nei club di Londra, di New York. 

 

Ha fatto bene Mace? Ha fatto male? Non è nostro compito giudicare da un punto di vista strategico. È nostro dovere creare un dibattito, se ci riusciamo, intorno a scelte artistiche che portano con sé coraggio, voglia di buttari in avventure non convenzionali, se volete anche tifare, schierarci con chi ancora prova a pensare un clubbing laterale, non stantio, intrigante. A maggior ragione se chi lo fa è un artista da numeri mainstream, che avrebbe tutto l’interesse a starsene “al calduccio”, come dicevo, con date ben pagate e qualche smachettata estiva di lusso. Perché in tutto questo, e per dare definitivamente una risposta a chi ha detto che Mace “ha faticato” con Voodoo People, questo è lo stesso artista che dopo un Forum di grande successo lo scorso autunno, ha appena aperto le prevendite per un altro Forum: Out Of Body Experience, previsto per il 3o aprile 2026, (info e biglietti QUI) e siamo sicuri che andrà bene anche questa volta.

A voi le conclusioni.

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Albi Scotti
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