• VENERDì 02 GIUGNO 2023
Festival

Cosa sta succedendo a Home Festival?

Un comunicato allarmante, un palco che salta per "motivi di sicurezza" e molti nomi assenti: si scatena il panico tra il pubblico

“A causa della mancata installazione di un palco per questioni di sicurezza, dopo un’attenta riflessione con i management delle band e dopo vari tavoli tecnici, l’organizzazione comunica che, tra gli oltre 100 artisti previsti, alcuni non potranno esibirsi. Eccoli: APHEX TWIN, JON HOPKINS, PUSHA-T, MODESELEKTOR, MOODYMANN, ADAM BEYER, MURA MASA, THE VACCINES”. Questo il comunicato diramato ieri attraverso i canali ufficiali da Home Festival. Naturalmente, si è scatenato l’inferno tra i commenti della pagina Facebok del festival. Di fatto, sono cancellati alcuni dei nomi di maggior richiamo e soprattutto, l’headliner più atteso. Aphex Twin. In più, fanno notare in molti, Pusha T sui suoi profili appare suonare a New York il 13 luglio, data in cui Home lo inserisce in line up (e anche qui, parliamo di un nome attesissimo).

Ora, da un lato c’è la rabbia di chi vede cancellata l’esibizione dei propri idoli, di chi ha speso soldi, magari preso ferie dal lavoro, prenotato lunghi viaggi e soprattutto, si è caricato di aspettative emotive per il festival. Dall’altra, il buonsenso di chi vuole o deve credere all’innocenza fino a prova contraria. Perché è chiaro che nella testa di tutti noi scattano i sospetti, è chiaro che parlare di problemi strutturali e di sicurezza a poche settimane dall’evento sembra una scusa accampata alla meglio per tentare di giocare la carta del “il festival si fa comunque”. Anche considerate certe riposte che dall’account ufficiale di Home arrivano a chi chiede spiegazioni, in cui si dice che la line up è sostanzialmente integra, lasciando tra le righe il sottotesto che non ci sono le condizioni per il rimborso dei biglietti. Ma nonostante tutto, non si possono fare processi sommari o mediatici sui sospetti. Bisogna attendere gli sviluppi di questo annuncio.

Nella mia carriera giornalistica, mi sono sempre chiesto come ci si sente ad affrontare quei casi di cronaca da “sbatti il mostro in prima pagina”. C’è chi è innocentista e chi invece spara a zero sul bersaglio facile, sapendo che ovviamente è l’occasione ghiotta per fare ascolti, copie, click. Non mi è mai capitato di occuparmi di cronaca di quel tipo, ma in qualche modo il caso di Home rientra nella casistica, a suo modo (fortunatamente senza stragi, omicidi o altri crimini efferati). Un festival che nel tempo è cresciuto, ha regalato diverse edizioni eccellenti – personalmente ricordo show memorabili di Prodigy, Salmo, 2 Many Djs e molti altri – e si è scontrato con qualche problema nelle edizioni più recenti. Un paio d’anni fa era stato il maltempo a scatenare le polemiche, e in quel caso una lancia a favore di Home andava spezzata: hanno tenuto costantemente aggiornato il pubblico sui social, rispondendo ai messaggi e occupandosi di un’emergenza grave ed effettivamente imprevedibile in modo oculato.


La vicenda che sta invece investendo Home in queste ore appare molto diversa
, e soprattutto distorta. Senza scendere nelle considerazioni da chi ha la sfera di cristallo ma la usa per prevedere il passato, che dire “eh, io l’avevo detto!” è sempre troppo comodo e anche antipatico, suona proprio male il modo in cui si sta gestendo questo problema. Perché Home non è un festival nato l’altro ieri, e al di là di qualsiasi tipo di eventuale errore, o valutazione, o calcolo, è giusto essere chiari con il proprio pubblico. Sia perché oggigiorno il danno d’immagine spesso diventa fatale, sia perché si tratta di correttezza. È giusto chiedere al pubblico di non essere forcaiolo, e per quanto mi riguarda la penserò sempre così, perché dietro ai comunicati sibillini e alle decisioni impopolari ci sono sempre persone che stanno investendo tempo, sforzi e una quantità impressionante di denaro, ed è un imbarazzo enorme dover comunicare che le cose non stanno andando come si sperava, perciò una soglia di rispetto dev’essere garantita a tutti, senza insulti e prese in giro (mettiamoci sempre nei panni di chi subisce tutto questo). Dall’altra, però, proprio per la grande esperienza e per il prestigio di un marchio come Home, ci auguriamo che venga fatta chiarezza al più presto, per rispetto al pubblico e a chi a sua volta investe tempo e denaro in un’esperienza che si auspica essere meravigliosa.

Un’ultima chiosa: l’estate 2019 ce la ricorderemo per il caldo da sciogliersi, per i bracci di ferro tra capitane e capitani, ma anche per tanti, troppi problemi con l’organizzazione dei grandi eventi musicali. Il ritornello dei live come vera fonte di guadagno per gli artisti ha generato mostri. Stanno venendo a galla i segreti di Pulcinella, tra finti sold out, serate che non vanno, organizzazioni e date che saltano e sfide perse. Nel caso di Home, spero vivamente che portino comunque a casa il risultato. In generale, forse questi mesi serviranno a far riflettere un bel po’ di promoter, organizzatori e addetti ai lavori su un mercato che giustamente deve crescere, ma che non va dopato. Perché poi scoppia.

 

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Albi Scotti
Giornalista di DJ Mag Italia e responsabile dei contenuti web della rivista. DJ. Speaker e autore radiofonico.

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