Il 6 e 7 giugno 2015 andrà in scena presso l’Area Fiera Marconi di Prato il secondo atto di Opera Music Festival, un esperimento musicale tra i più originali e tematici che si siano mai visti in Italia. Nella precedente edizione Opera ha portato a Prato artisti quali Jeff Mills, Len Faki e Dj Rush, registrando, senza neanche troppi sforzi mediatici, migliaia di presenze e offrendo un più che suggestivo spettacolo coreografico e scenografico. Questo perché il festival vede un originale connubio “cultura classica – musica elettronica” unendo i caratteri danteschi della Divina Commedia ai big della scena undeground ed EDM, peculiarità che ha permesso agli organizzatori di ottenere la simpatia delle istituzioni locali, che di questi tempi non è di certo cosa da poco. Quest’anno in particolare, la manifestazione si terrà in occasione del 750° anniversario della nascita di Dante e, oltre ad esser cambiata la location dallo Stadio Chersoni di Iolo all’Area Fiera Marconi, assisteremo alla divisione delle due giornate in “paradiso” e “inferno”: come avrete intuito, la giornata “paradiso” offrirà una line up all’insegna dell’electro house, con guests quali R3hab, Vinai e Jay Hardway, mentre quella “inferno” sarà più vicina alle sonorità techno e tech-house, con Green Velvet, Pan-Pot, Fabio Florido, Gaiser e tanti altri. Il festival sarà anche un’immensa occasione per vedere Green Velvet esibirsi in Toscana per la prima volta in assoluto. Noi saremo lì, e oltre ad offrirvi i consueti live updates dal festival, cureremo recensioni e interviste per accompagnarvi attraverso l’evento (saremo il vostro Virgilio!). Per ogni info riguardante tickets e dettagli del festival potete visitare il sito ufficiale www.operamusicfestival.com, ma se volete sapere qualcosa in più trovate di seguito l’intervista a Claudio Belgiorno, tra gli organizzatori e idea-maker del festival.

Prima di spostarci sul festival, dicci qualcosa su di te. E’ bene che i lettori conoscano il background necessario per poter organizzare eventi di questo tipo. Come nasce l’idea di avviare un festival?
Nasce dall’esperienza di oltre dieci anni nel settore della nightlife, dei concerti e dei grandi eventi cittadini. Studiando attentamente il mercato europeo è facile notare lo squilibrio tra le realtà italiane e quelle anche soltanto europee. Opera è una sfida, la sfida di creare un evento made in Italy che un giorno possa non solo raggiungere importanti cifre di affluenza, ma anche esportare il proprio nome all’estero come “IL” festival italiano. Viene da qui la scelta di rappresentare un capolavoro mondiale italiano della letteratura quale la Divina Commedia di Dante Alighieri.
Opera è un progetto che ha due anni. Raccontaci la passata edizione: sappiamo che non c’è stata una troppo estesa mobilitazione mediatica eppure a numeri l’evento è andato piuttosto bene, giusto?
Esatto. Abbiamo raggiunto le quattromila presenze con giovani provenienti da tutta Italia in una realtà difficile come quella di Prato, in Toscana, dove la scelta artistica è stata fondamentale. I feedbacks sono stati ottimi, soprattutto per la fusione musica-letteratura: hanno parlato di noi su Repubblica, La Gazzetta Dello Sport, Tgcom24 e altro.
Opera 2015 prende spazio in occasione del 750° anniversario della nascita di Dante. Il connubio cultura-musica elettronica è piaciuto tantissimo a noi di Dj Mag, anche perché è un’idea, oltre che sana, anche originale. In che modo collegherete l’aspetto culturale della manifestazione, quindi la Divina Commedia, con quello della musica elettronica?
La rappresentazione della Divina Commedia sarà realistica e allo stesso tempo futuristica, per questo abbiamo scelto una compagnia formata da cinquanta perfomers tra ballerini, sputafuoco, giocolieri, trapezisti e illusionisti. Essa sarà seguita da due direttori artistici, uno proveniente dal clubbing l’altro dal teatro, che cureranno con attenzione la scelta dei costumi e delle performances. L’Inferno Dantesco ospiterà la musica techno e rappresentazioni artistiche richiamanti i sette peccati capitali. Il Paradiso invece lo abbiamo immaginato in versione più “leggera”, con musica più electro e rappresentazioni richiamanti i nove cieli danteschi.

L’evento l’anno scorso è stato caratterizzato dai generi underground. Quest’anno avete deciso di aggiungere un giorno all’insegna della pura EDM. In Italia, forse con un po’ di pessimismo, si dice che funzioni solo ciò che è undeground, mentre il mainstream sembra passato di moda, nonostante all’estero l’EDM vada fortissimo e riempi stadi e palazzetti. Non avete pensato potesse essere una mossa azzardata raddoppiare la lunghezza del festival inserendo un genere completamente diverso?
Sicuramente è stata una scommessa aggiungere una seconda data e per di più EDM, ma il senso logico in chiave “dantesca” ci ha convinti a procedere, perché altrimenti avremmo lasciato il tutto a metà. E’ vero, la moda oggi parla chiaro, la risposta è la techno. Spesso e volentieri è anche il pubblico “commerciale”, se così possiamo definirlo, a farsi trasportare in eventi di questo genere. Vorrà dire che saremo i primi ad affrontare la sfida di un festival con due generi differenti!
Le amministrazioni pubbliche si sono dimostrate immediatamente favorevoli ad un progetto di questo tipo o è stato necessario del tempo per convincerli? Di solito l’ostacolo più grande è proprio quello delle istituzioni.
Bella domanda! La risposta è che in Italia non puoi far troppo affidamento sugli enti pubblici per questo tipo di eventi. Per questa edizione godremo del patrocinio della Regione Toscana, che ha capito il vero messaggio che il festival ha deciso di trasmettere: un messaggio culturale, oltre al semplice intrattenimento. Tuttavia gli ostacoli burocratici non mancano e soprattutto in Italia potete immaginare quanti siano. L’importante è non perdersi d’animo!
E’ notizia recente il cambio di location del festival, presso l’Area Fiera Marconi. Come mai questa scelta?
Semplicemente perché è una location più importante e maestosa: ci siamo resi conto che rispetto all’anno scorso avevamo molte più necessità. La nuova location è più vicina a Firenze e all’uscita autostradale Prato Est, quindi è molto più facile da raggiungere. Come se non bastasse, c’è un luna park…
Sappiamo che nel festival ci sarà largo spazio agli emergenti italiani, dai vari resident d’Italia ai giovani talenti. E’ raro e in molti casi trascurato l’aspetto del “talent stage”, che però è importantissimo perché è il luogo in cui si alimentano passione e speranze dei migliori giovani italiani (e sappiamo per certo che di artisti bravi emergenti ne abbiamo molti). Sei d’accordo?
Sì, in Italia la gavetta per i dj è molto più dura ed emergere diventa sempre più difficile. Vogliamo concedere ai tanti giovani (provenienti da tutta Italia, più di dieci regioni!) di esibirsi in un grande festival, farsi conoscere e mettere in curriculum quest’esperienza.
Opera 2015 sarà l’occasione per vedere per la prima volta Green Velvet in Toscana. E’ stato difficile ottenere la sua presenza?
Ci abbiamo lavorato per ben quattro mesi, ma grazie all’originalità del progetto e all’esperienza di tutti noi siamo stati scelti per avere una sua data. Conosciamo le sue doti artistiche, lo abbiamo seguito all’opera in tanti altri festival internazionali e ci siamo convinti che avremmo dovuto averlo.
Domanda consueta che facciamo agli organizzatori dei festival. Quali sono i membri dello staff fondamentali che un organizzatore deve sempre tenere a riguardo?
Sul piano economico e logistico bisogna essere perfetti, quindi la scelta dei soci organizzatori è fondamentale. Non devono mancare collaboratori svegli e soprattutto rapidi nell’eseguire i vari compiti assegnati e gli addetti alla comunicazione, importantissima al giorno d’oggi. Per il nostro tipo di festival hanno un ancor maggiore importanza i direttori artistici, giovani e fantasiosi, oltre che provenienti da realtà differenti, come ti accennavo prima. Infine gli ingredienti fondamentali: passione e voglia di fare!
22.04.2015