Foto: Sarah Louise Bennett x European Broadcasting Union
Eurovision Song Contest. Tutti ne parlano, molti l’hanno visto, qualcuno commenta. E non solo la – discutibile – performance dei commentatori Cristiano Malgioglio e Gabriele Corsi, o la scarna conduzione del trio Pausini-Mika-Cattelan, ma anche le canzoni in gara. E soprattutto, un episodio unanimemente apprezzatissimo e già cult come l’esibizione del super ospite Dardust.
Producer e autore di moltissime hit degli ultimi anni nel panorama italiano, nonché talento esagerato nei suoi dischi in cui mescola elettronica e classica, Dardust ieri ha raccontato la storia della dance italiana in 5 minuti con The Dance Of Beauty, riuscendo contemporaneamente a presentare il suo nuovo brano ‘Horizon In Your Eyes’, che punta in modo molto esplicito al mercato internazionale (e ha tutte le carte in regola per farlo, per scrittura, produzione, e competitività del sound) e a dare spazio a Benny Benassi e Sophie and the Giants. Il tutto in una performance visivamente eccezionale, di alto livello scenografico.
Ma andiamo con ordine: Dardust arriva sul palco e su un tappeto di percussioni introduce ‘Horizon In Your Eyes’, che subito si fa notare e apprezzare; il pezzo si immerge dentro un mood electro diventando ‘Chase’ di Giorgio Moroder e poi ‘Tenebre’ dei Goblin, a celebrare la synth dance degli anni ’70 e ’80 che ha fatto scuole nel mondo; dopodiché, lo troviamo al piano per una versione molto atmosferica di ‘Children’ di Robert Miles, de ‘L’Amour Toujours’ di Gigi D’Agostino e di ‘Blue’ degli Eiffel 65, che poi vira in versione bass/trap. Quindi arriva Benny Benassi, in persona, completo elegante (a proposito, notevolissimi anche i costumi), cappello e consolle, a “sganciare” la leggendaria ‘Satisfaction’ così com’è, senza bisogno di riarrangiamenti di alcuno tipo. Il pubblico era già in delirio, immaginate dopo questa hit. Per chiudere in bellezza, Sophie and the Giants li raggiunge per completare la parata di successi e star con ‘Golden Nights’, brano prodotto dai due (insieme ad Astrality) e cantato da Sophie.
Tutto perfetto, nei tempi, nell’impianto scenico, nel light design, nelle coreografie, nei costumi. E soprattutto, nelle scelta artistica di omaggiare la dance del nostro Paese con successi di ordine mitologico e di portata mondiale, e anche Torino, città che ospita Eurovision, con Gigi D’ag e gli Eiffel. E dando spazio anche ai compangi di viaggio: Sophie and the Giants e Benny Benassi, altra leggenda vivente della musica italiana nel mondo. E presentando allo stesso tempo un successo del futuro. Ma ce lo meritiamo davvero, uno come Dardust?
11.05.2022