C’è chi sta alla finestra a filosofeggiare su come i concerti potranno cambiare, tra show in streaming e altre creative forme di intrattenimento. E chi si dà invece da fare per monetizzare – o meglio, per continuare a svolgere il proprio mestiere – con tutte le limitazioni che il 2020 ha portato al settore della musica dal vivo. Tra questi, deadmau5. Il Topo non sta con le mani in mano, e dopo un primo live lo scorso agosto in Canada, ha annunciato una serie di eventi drive-in. Il tour partirà a inizio 2021, dopo una prima data la vigilia di Capodanno, con un concerto a San Bernardino, in California. Seguiranno degli show a San Diego e Forth Worth. Il 2 gennaio è prevista anche una performance techno-oriented con l’alias Test Pilot.
I concerti drive-in sono stati uno dei grandi argomenti di dibattito nel corso di quest’anno. In Paesi come Olanda e Germania, dove la dance è percepita come un genere da ballare ma anche come un fenomeno culturale radicato, e quindi anche da ascolto, hanno preso piede. Idem negli Stati Uniti, dove il pubblico è davvero numeroso e si può contare su un approccio molto attento allo spettacolo e all’intrattenimento, e soprattutto dove esiste un’abitudine antica al concetto di fruizione drive-in. Altrove, pensare a un concerto drive-in è quasi un paradosso: già è difficile immaginarsi seduti in auto a guardare un concerto pop; figuriamoci un festival o un dj set. Senza poter ballare. Forse è il futuro che ci aspetta. Ma è il futuro che vogliamo?
01.12.2020