Foto: Ufficio Stampa
DJ Shocca non ha bisogno di presentazioni, è uno dei dj e produttori più importanti della storia del rap italiano. Il suo disco ’60 Hz’ nemmeno, è un album che ha segnato profondamente la cultura hip hop diventando un classico intramontabile per tutti gli amanti e non solo.
Lo scorso anno si è celebrato il ventesimo anniversario dell’uscita di quel disco, e per festeggiarlo il beatmaker ha stabilito fosse giunto il momento di ’60 Hz II’. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare DJ Shocca che ci ha raccontato la nascita di questo secondo volume.
Qual è la motivazione che ti ha spinto a pubblicare quello che possiamo chiamare “seguito” di un album storico e così importante per la musica italiana come ’60 Hz’?
’60 Hz’ è un disco che è stato creato da un ragazzino con la sola e unica pretesa di esprimere ciò che amava e i suoi gusti. Negli anni questo album ha visto accrescere sempre di più il suo status, e lo vedevo sempre di più come una montagna invalicabile. In prossimità del ventennale ho pensato si meritasse un seguito. Ho iniziato a pensare innanzitutto ai rework dei classici che ho deciso di selezionare per essere presenti su ’60 Hz II’, e ho seguito il mio obiettivo che era quello di far sì che queste reinterpretazioni rendessero onore agli originali e fossero emozionanti almeno quanto quelli. Credo sia stata questa la prima sfida del disco.
Ti sei autodefinito “ragazzino” in quell’ormai lontano 2004. Cosa ti spinge a fare musica ancora oggi dopo tutto questo tempo?
Adesso il ragazzino è diventato un uomo, con la sua esperienza, sonora e umana. Le motivazioni sono diverse oggi. Una cosa che volevo tantissimo trasparisse da ’60 Hz II’ è il mio progresso culturale. Per me era vitale che questo disco rappresentasse uno step up. Ma come fai a fare uno step up a tavolino di un qualcosa che ormai è diventato un classico? Ed è a quel punto che sono entrate in gioco tante cose come l’esperienza. Le mie motivazioni di oggi sono quelle che permettono di tenere vivo e fresco un suono importante e classico che ha segnato le primavere più belle della cultura hip hop.
Foto: Instagram @dj_shocca_aka_rocbeats
Ma come vedi l’hip hop oggi? Cosa ti piace, come vedi questa evoluzione che c’è stata e cosa prevedi possa esserci in futuro?
L’aspetto che amo dell’hip hop è anche l’aspetto che odio. Mi spiego meglio. L’hip hop da quando è nato ha sempre avuto la capacità di aggiornarsi continuamente. Questo può portare a derive evolutive molto distanti da ciò da cui si è partiti. Questa forza dell’hip hop, purtroppo o per fortuna, è il motivo per cui a volte certe espressioni, certi stilemi non ci piacciono, però è la sua natura. Se non avesse avuto questa forza magari sarebbe morto e sepolto.
Parlando direttamente del disco, salta all’occhio come hai unito nelle tracce artisti creando featuring, fammi passare il termine “particolari”, penso ad esempio a Silent Bob e Johnny Marsiglia o a Ele A con Nitro.
Gli abbinamenti sono stati fatti tramite una chiave di lettura simile a quella che avevo usato per ‘Sacrosanto’, il mio disco precedente. Abbiamo voluto creare delle tracce con combinazioni fresche, interessanti e mai forzate, ma spontanee. Nitro ed Ele A ad esempio erano molto gasati di collaborare. Registrare artisti anche molto più giovani di me è stata una cosa che si è sviluppata in modo talmente naturale. Molti under 30 di oggi si sono accorti che negli anni sono cresciuti con ’60 Hz’.
Devo farti una domanda, che forse è scontata, ma voglio sapere le tue emozioni. Che cosa vuol dire avere Primo ancora in un disco?
È difficile trasferire i pensieri e le emozioni in parole. È un grandissimo onore, qualcosa di indescrivibile poter performare, duettare, essere sulla stessa traccia insieme a una leggenda. Ogni pezzo che esce, anche postumo, di Primo, non rende abbastanza onore alla sua grandezza e a ciò che ci ha lasciato in eredità. È una gioia stupenda, anche perchè credo sia uno dei pezzi più belli del disco, tra l’altro tra i brani ex novo a cui tenevo molto perchè dessero anche un’impronta fresca, e che non desse un’immaginario al disco come solo un throwback dettato dalla nostalgia. Come ti dicevo volevo celebrare ’60 Hz’ con un’opera pazzesca e contemporanea. E avere Primo in una situazione del genere, avendo anche il blessing del padre di David è stato il completamento di un percorso incredibile.
Foto: Instagram @dj_shocca_aka_rocbeats
Mi spieghi la scelta dei tre interludi? Se uno pensa magari a dischi più recenti non è una scelta spesso adottata. Qual è la funzione che tu hai dato?
Mi ricordo quando ascoltavo ‘Soul Survivor’ di Pete Rock e ‘Mecca and the Soul Brother’ di Pete Rock e CL Smooth ed erano pieni di queste piccole pause. Io li intendo come credo li intendessero loro cioè un momento di stacco tra una mitragliata di tracks, per dare un po’ di respiro; fermarsi un attimo con un bel loop e portare l’ascoltatore nel mio mondo, per poi riprendere con le bombe che poi arrivano successivamente.
C’è una tua traccia che pensi ti descriva di più, quella più iconica e con la quale ti presenteresti anche al pubblico che non ti conosce?
Senza dubbio. In realtà sono due: l’intro di ’60 Hz’ e l’intro di ’60 Hz II’.
Dalle tue parole traspare sempre la passione per questo mondo, però se tu non avessi intrapreso questa carriera, regalando alla musica italiana delle produzioni e degli album di un’importanza storica, che cosa avresti fatto nella vita?
Io credo di essere nato per fare questo, però ho la risposta. A me piace e mi intendo abbastanza di design a livello di clothing, ad esempio sono pazzo per le uniformi da baseball, e ho anche lavorato nel settore di marchi streetwear anni fa. Sono abbastanza esperto anche di grafica 2d. Anche se in realtà si connette tutto abbastanza a questo mondo di cui abbiamo parlato fino ad adesso.
Ultima cosa. Come verrà portato in live ’60 Hz II’?
Nell’unico modo possibile. Con la fam composta dagli ospiti del mio disco che si alternerà in base alle date. Ovviamente è impossibile ipotizzare un tour con tutti coloro che hanno partecipato al disco sempre presenti. Ma sono sicuro ne vedrete delle belle!
10.07.2025