Lou Ottens, il creatore dell’audiocassetta, scavava spesso nel suo passato per capire perché la sua invenzione non fosse mai scomparsa in modo definitivo anche con la diffusione del digitale e il trend positivo di vendita dei dischi in vinile. Veterani del musica come Henry Rollins, Thurston Moore e Ian MacKaye si unirono con Ottens per dare vita così a ‘Audiocassetta – La musica in tasca’ (titolo originale: ‘Cassette: A Documentary Mixtape’), un videoracconto in onda su Sky e su Now Tv che ripercorre oggi le gesta di un simbolo del passato dell’intrattenimento.
“I mixtape erano il mio modo di partecipare alla musica, anche se potevo solo ascoltare le emittenti radiofoniche”, ha detto attraverso un promo Zack Taylor, regista di Brooklyn e del docufilm in questione. A metà degli anni ’80, i mixtape erano uno strumento per manifestare la propria identità e questo lo si è notato anche grazie a ‘Mixed by Erry’. Un oggetto “per condividere l’emotività senza usare le parole”, aggiunge Taylor. Le audiocassette erano quindi un modo contemporaneo di comunicare per i giovani.
Il mixtape, termine ancora in uso oggi nonostante il pullulare di playlist e dj set, dimostra l’unicità di uno stile, un suono, una community, un atto culturale utile per la condivisione. ‘High Fidelity’, il libro di Nick Hornby trasformato prima in film e poi in programma televisivo, è probabilmente il miglior esempio di quanto sia forte e pratica la cassettina nonostante fosse stata anni dopo soppiantata dal cd. La pratica di selezionare e conservare contenuti oggi è stata trasferita nelle playlist digitali, nei podcast. La differenza con Spotify è legata solo alla sua diffusione: il digitale arriva a tutti, la cassettina è per pochi eletti.
Ma vogliamo mettere il fascino della cassettina e del supporto fisico, spesso comodo ma così visibile e percettibile quando appoggiato su una scrivania? Molti esperti convocati in ‘Audiocassetta – La musica in tasca’ concordano sul fatto che gran parte della bellezza e del romanticismo del mixtape su cassetta originale risiede in una esperienza unica e lineare.

L’ultimo triennio sembrava dovesse essere quello che avrebbe segnato la fine dei cd. Secondo i dati diffusi dalla Federazione Industria Musicale Italiana (Fimi), l’80% delle vendite in Italia è rappresentato da vinili. Il resto sono cd e musicassette, che vendono più o meno allo stesso modo. Un dato quindi risulta sorprendente: pare ci sia ancora mercato per le musicassette. Questo proprio a a due anni dalla morte di Lou Ottens, l’ingegnere olandese che nel 1963 inventò la musicassetta e che è scomparso all’età di 94 anni il 6 marzo del 2021.
La British Phonographic Industry (BPI), sulla base dei dati della Official Charts Company, intanto ha pubblicato ‘All About The Music 2023’, la 44a edizione del Yearbook, in cui vengono riportati i dati relativi al consumo di musica registrata, tra cui le musicasette. Nel 2022 le vendite del formato retrò hanno registrato un incremento – per il decimo anno consecutivo – raggiungendo le 195.000 copie, il 5,2% in più rispetto al 2021. Sebbene le vendite di cassette rimangano leggermente inferiori a quelle del vinile, stanno giocando un ruolo significativo nel marketing di alcune nuove uscite discografiche.
06.06.2023