Doner Music ritorna con una nuova compilation, Doner Bombers vol.5, ormai un grande classico di casa Doner. Questa volta però Big Fish e la sua squadra hanno fatto le cose in grande, rivoluzionando il concept della raccolta e alzando di molto l’asticella della qualità (non che prima fosse bassa, anzi). Una rivoluzione che ci racconta Big Fish stesso nell’intervista che potete leggere qui di seguito. Ma le notizie non finiscono qui: DJ Mag vi regala un’anteprima proprio del brano di Big Fish, ‘Bullet In The Air’ – splendidamente interpretato da David Blank -; inoltre, siamo felici di annunciarvi che venerdì 9 giugno il party per il lancio di Doner Bombers vol.5 sarà in diretta sulla pagina Facebook di DJ Mag Italia. Tutti i dettagli nei prossimi giorni. Stay tuned!
Doner Bombers è ormai un classico del catalogo Doner, ma a quanto pare questa volta non hai voluto mettere insieme la “solita” compilation, si tratta di un progetto più corposo. Vuoi spiegarci di più?
Doner è una realta in continua evoluzione, siamo passati dall’essere una label che faceva uscire la musica che ci piaceva ad avere un suono molto più omogeneo ed internazionale. Siamo alla continua ricerca di talenti nostrani da esportare fuori dal nostro paese e questo ci ha portato ad alzare parecchio i nostri standard per essere competitivi anche in altri paesi. Ho voluto che ogni pezzo della compilation venisse fatto dai produttori seguendo il loro istinto, senza pensare alle chart. Ci sono delle novità nel roster Doner, il 2016 ci ha portato Kharfi e Kende, il 2017 ci ha portato Denis Elezi, Tami, Kimbo ed Astra. Tutti djs/produttori con una loro identità e un proprio sound distintivo.
Contribuisci a questo album con un tuo brano, ‘Bullet In The Air’, ci racconti come è nato?
Onestamente era un pezzo che avevo fatto su un altra base e che non mi convinceva. Un bel giorno sono ricapitato su quel pezzo sul mio Soundcloud e mi sono detto: perchè non provi a fare una cosa diversa da quello che c’è in giro? Ne è uscito un esperimento che sta piacendo molto, posso anticiparti che dopo l’uscita della compilation verrà anche pubblicato come singolo.
Doner si sta muovendo molto bene, avete messo un piede stabilmente in America grazie alle numerose collaborazioni con Mad Decent, e lo stesso Diplo suona spesso produzioni tue o del vivaio Doner. Quali prospettive internazionali intravedi per la label? Pensi che ve la possiate giocare? Hai una strategia per arrivare a un pubblico sempre più vasto?
In questo momento è difficile fare qualcosa che ti porti a fare la novità a livello internazionale, ho l’impressione che ci sia un pò di casino in giro e niente di realmente nuovo. C’è gente che si ostina a fare la solita bass house, che sinceramente mi ha rotto le palle, ormai la fanno tutti e tutta uguale; ci sono i fedelissimi della future bass, che forse non hanno capito che anche quel trend è finito; c’è la g-house, che mi piace tantissimo e ne faccio a fiumi ma non ha mai preso il grande pubblico. Alla luce di ciò, quello che dico ai ragazzi è di sperimentare creandosi un proprio sound e identità artistica senza aspettarsi nulla, quello che succede succede. Penso che la strategia migliore sia il lavoro e il sacrificio, facendo cose che piacciano in primis a noi. Abbiamo un rapporto abbastanza stretto con Mad Decent e Dim Mak, collaboriamo con altre label come Wall, Armada, Ultra e credo che se siamo arrivati a lavorare con queste realtà, è perchè cerchiamo di avere un’identità senza imitare in modo impersonale i trend.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
05.06.2017