Multinazionali discografiche e agenzie di management, case indipendenti, agenzie di promozione e booking, media ed esperti di branding, marketing e comunicazione. Tutti sono d’accordo: la tanto chiacchierata esplosione della “bolla EDM” è rinviato a data da destinarsi. O, semplicemente, non avverrà. L’EDM si sta già trasformando in qualcos’altro, evolvendosi senza spegnere la sua carica emotiva. Questo mentre il clubbing si domanda sul futuro incerto e la cultura della musica elettronica entra nel DNA delle nuove generazioni e nel contempo dei nuovi target.
Durante i primi giorni dell’Amsterdam Dance Event abbiamo avuto l’occasione di intervistare i maggiori esponenti del settore in merito alla direzione che sta prendendo la musica elettronica e in particolare il suono dei festival popolari e i relativi nuovi mercati internazionali. Il primo a essere stato interpellato è proprio Martin Garrix, vincitore della nostra Top 100. Mercoledì mattina, prima dell’incoronazione, il dj olandese ha detto: “Sto suonando cose nuove per i miei fan e miscelo trap a future house, così penso che questa sarà il mio nuovo corso per i prossimi due anni”.
Il belga Felix De Laet, noto ai più come Lost Frequencies (nella foto in apertura), invece, nel pomeriggio in cui ha presentato il suo ultimo album, ‘Less is More’, ha sottolineato un fatto determinante: che probabilmente, a livello personale, “la dimostrazione che la dance stia cambiando la si può dare con le proprie produzioni discografiche: è proprio con il mio album, ricco di influenze, che sto mettendo insieme bass music, ritmi spezzati, pop e deep house”.
Anche Sultan & Shepard hanno detto la loro: “È importante che la musica cambi, sempre: si tratta di arte. La musica ha bisogno di questo e deve farsi contagiare da tutto, deve mettersi costantemente in discussione e i dj ricordare le proprie origini, contro ogni logica di mercato”.
Eelko van Kooten, CEO di Spinnin’, ha fotografato il cambiamento in atto spiegando che l’industria è “costretta ogni giorno ad analizzare i trend e anche a imporli; bisogna fare molta attenzione al mercato americano e a quello asiatico. Ogni territorio in fondo ha le sue esigenze”. Per Gregor Salto “l’ADE è una grande occasione per tutti e in modo particolare per chi cerca produzioni pop, alla Major Lazer per intenderci”.
Concludono i W&W: “Uscire dal tunnel della routine dell’EDM classica per noi è davvero impossibile: elementi messi in sequenza come breakdown, buildup e drop sono davvero la ricetta perfetta per far divertire noi ragazzi. Quindi per ora alternative non ce ne sono”.
24.10.2016