Nicholas James Murphy, noto con lo pseudonimo Chet Faker, ha iniziato la sua scalata verso il successo solo 5 anni fa e, dopo aver firmato un contratto con la Downtown Records e pubblicato un EP dal titolo “Thinking in Textures”, ha vinto il premio come “artista rivelazione dell’anno” e quello come “miglior singolo/EP indipendente” agli Australian Independent Records Awards. La sua cover del brano No Diggity dei Blackstreet è stata utilizzata nello spot del Super Bowl della Beck’s e l’ha catapultato nell’iperspazio. Nell’aprile 2014 ha pubblicato il suo album d’esordio “Built on Glass”, che ha debuttato al primo posto nella classifica ARIA Charts e nell’ottobre dello stesso anno, su nove candidature ricevute, ha vinto cinque premi agli ARIA Awards, tra cui quello come “miglior artista maschile”.

Si potrebbe pensare che Chet sia un “hipster” ma, quando gli si chiede se lo sia, risponde che glielo chiedono continuamente e aggiunge: «Bah, non so nemmeno cosa sia un hipster a dire il vero. La barba non l’ho comprata in un negozio. Ma alla fine non mi importa, la gente può pensare quello che vuole».

Beh, proviamo un po’ a scoprire quali sono i gusti di un non-hipster aussie electro metropolitano.