Negli ultimi due decenni abbiamo visto nascere, esplodere e passare di moda decine di generi musicali. Dalla prima metà degli anni ’00 fino ad oggi trance, minimal, big room, tech house, future bass, future house, progressive house, trap – sono i primi nomi che ci vengono in mente – hanno lasciato il proprio segno nei libri di storia della musica. Molti di questi, però, dopo essere stati sulla cresta dell’onda hanno fatto ritorno alla loro nicchia, relegati in un angolo dall’inarrestabile evoluzione sonora contemporanea. Un genere che, invece, non ha conosciuto veri picchi di popolarità pop (salvo qualche eccezione) ma ha tuttavia conservato uno straordinario spirito di rinnovamento senza tradire la propria identità è la drum’n’bass.

Drum&BassArena, label e testata giornalistica che ogni anno assegna i premi più importanti nel mondo d’n’b, ha prodotto e pubblicato un documentario che racconta la costante e incredibile ascesa della scena drum’n’bass inglese. “Drum & Bass: The Movement esplora come la cultura dei club inglesi sia partita come movimento underground per diventare un fenomeno globale capace di infiltrarsi in molti ambienti mainstream come la musica pop o il mondo dei videogame. […] Il documentario è una fotografia della storia della jungle e della drum’n’bass e di come essa sia sempre stata qualcosa di più di un semplice genere musicale: uno stile di vita”.

Con il contributo di nomi come Goldie, Andy C, Roni Size, DJ Flight, Grooverider, Ed Rush & Optical, Total Science, Digital, Spirit, Mefjus, Friction, El Hornet, Chase & Status, questo documentario è un must-watch per tutti i fan e appassionati di questo mondo. E anche per gli appassionati di musica in generale, perché è girato e prodotto davvero bene.