Il dj e producer Erick Morillo è stato arrestato a Miami, con un’accusa molto pesanti: stupro. L’episodio incriminante risale allo scorso dicembre, stando a quanto riporta la testata giornalistica della Florida Local 10. Una donna accusa Morillo di essere stata con un’amica (entrambe dj) a casa del noto producer a Miami, dopo una festa privata in cui i due avrebbero suonato insieme. Dopo quache drink, Morillo avrebbe fatto delle avances sessuali alla donna, che le avrebbe respinte, svegliandosi però ore dopo, nuda e a fianco di Morillo nudo, nel letto di lui. Nella telefonata al 911 (il numero di emergenza negli Stati Uniti, il nostro 113) sostiene di essere stata intossicata e di non ricordarsi ciò che è accaduto fino al suo risveglio insieme al dj. Erick Morillo ha negato fino a oggi ogni accusa; ma i risultati di un test del DNA di un “rape kit” (letteralmente “corredo da stupro”, una serie di strumenti atti a provare che una persona abbia effettivamente abusato di un’altra dal punto di vista sessuale e carnale) incastrerebbero il dj.
Morillo è uno dei nomi più famosi e controversi della consolle. Un mito capace di produrre hit da classifica in tutto il mondo e di farsi trascinare nella polvere dalle dipendenze. La vita e la carriera di Erick Morillo sono da sempre una montagna russa. Nato a Cartagena de las Indias, in Colombia, nel 1971, Morillo conquista poco più che ventenne il successo discografico con il progetto Reel 2 Real (tra le numerose hit, da ricordare la mitica ‘I Like To Move It’ che è diventata un classico). Poi la virata house con l’etichetta Subliminal che lo consacra come uno dei produttori più abili e influenti di sempre in ambito house. Negli anni diventa una superstar da residenze prestigiose a Ibiza, collabora con personaggi come P. Diddy, si fa travolgere da cocaina e sostanze varie. Ne esce, ci ricasca, ne ri-esce, si confessa ai giornali, e trova una seconda govinezza nelle ultime stagioni, riuscendo a riportare il suo nome in una zona di buon successo e di rispetto da parte della scena.
Ora, l’arresto e le accuse di stupro. Vedremo come andrà a finire. I processi si fanno in tribunale, non certo sui social e sui giornali. Di certo, dopo tutti questi anni e i tanti alti e bassi, un episodio del genere non aiuta l’immagine, per andare di eufemismo.
07.08.2020