• LUNEDì 08 DICEMBRE 2025
Interviste

EUROCLUB: otto artisti e un unico obiettivo

Il primo album targato EUROCLUB: tante personalità e tante influenze riunite in un unico progetto che funziona

Foto: Instagram @federicoearth

EUROCLUB, il super gruppo formato da Automhate, camoufly, DOMM, Greg Willen, Lenny Delicious, MILES, msft e runo, pubblica oggi ‘EUROCLUB’, l’album di esordio. Annunciato durante la prima serata firmata dal gruppo, svoltasi al Circolo Magnolia il mese scorso (ve ne avevamo parlato qui), il disco raccoglie sei inediti oltre ai tre singoli già usciti, ‘DESIDERIO’, ‘PUMP THE STEREO’ e ‘MOVE ME’, i quali hanno ricevuto supporto fin da subito da importanti nomi della scena internazionale. Abbiamo incontrato gli 8 artisti che ci hanno raccontato la nascita del progetto e il disco.

 

Il progetto EUROCLUB è nato circa due anni fa in modo spontaneo, quasi casuale. Tutto ha avuto inizio con un gruppo whatsapp in cui erano presenti anche altri produttori. I ragazzi lo descrivono “come un forum” tramite il quale si scambiavano idee. Gli otto membri hanno poi iniziato a frequentarsi sempre di più. All’inizio è stata più una questione di affinità personale che li ha portati ad incontrarsi spesso, dopo poco però, essendo tutti producers, hanno iniziato randomicamente a produrre musica ed è emersa anche quella artistica.

Avendo assistito alle loro esibizioni, e parlando con loro, è evidente come uno dei loro punti di forza sia proprio l’amicizia che li lega. Non solo però perchè l’amore e la passione per questo mondo emerge in modo incisivo dalle loro parole e dai loro gesti. Sono otto ragazzi che amano la festa, il clubbing e questa cultura, otto ragazzi che si divertono a partecipare alle serate anche quando non sono presenti in line up.

Quando abbiamo chiesto quale fosse la vera sfida per loro, sono risultate subito chiare sia la maturità che la determinazione. Le personalità all’interno sono importanti, forti, perché nei progetti personali ognuno esprime una propria identità potente e definita. In un gruppo c’è il rischio che le individualità possano prendere il sopravvento, ma invece, grazie alla volontà sono stati fieri del risultato“riusciamo a dare un’identità di euroclub che esula le carriere soliste”. Non si definiscono come un collettivo, ma come “un gruppo, una boyband”. Hanno imparato a conoscersi con il tempo e hanno capito come equilibrare i pro e i contro di ognuno: “È una roba molto caotica, ma nel caos è poi ordinata” ci raccontano. L’obiettivo a cui tutti mirano e gli a volte inevitabili compromessi hanno sempre lo scopo di far risultare vincente il gruppo: tutti sanno cosa rappresenta il progetto, qual è l’ideologia e l’immaginario, “tutto quello che facciamo è in funzione di quello, e alla fine troviamo l’accordo giusto perché tutti hanno in mente cos’è EUROCLUB; è una forza unica, coesa“.

Foto: Instagram @euroclubmusic

L’album contiene 9 tracce, i cui scheletri sono nati in modo del tutto spontaneo. Gli 8 infatti, in due anni, hanno prodotto circa una quarantina di brani senza l’iniziale obiettivo di raccoglierli in un disco. La scelta, che ci dicono essere stata molto lucida, è poi ricaduta su quelle che possiamo ascoltare oggi poichè le più coerenti. “Avevano già una direzione involontaria, perché frequentandoci come persone ci siamo influenzati, ci siamo sempre scambiati idee, djset, playlist”. Le canzoni, nonostante esplorino influenze diverse, presentano un filo conduttore. Non solo come immaginario, ma anche in alcuni suoni come per esempio in ‘INIZIO’ (in cui è presente un vocal che ricorda molto Franchino), ‘DESIDERIO’ e ‘EUROCLUB’ in cui è il Korg M1 a essere il protagonista, synth che, quando lo chiediamo, ci rispondono sia il suono più identificativo dell’album. Non mancano nemmeno momenti più “aggressivi” come in ‘TEMPO’ o ‘GIVE ME A DUB PLATE’. Non devono esserci pezzi filler, il disco deve essere pieno di pezzi killer dall’inizio alla fine”. Uno dei brani che più colpisce è senza dubbio ‘BURNING MAN’, caratterizzato dalla presenza di un sitar. Partito da alcune drums, l’ispirazione è poi arrivata ascoltando ‘Bouree’ dei Jethro Tull (riarrangiamento di Ian Anderson della ‘Suite per liuto n 1 BWV 996 di Bach). Quella scala che può essere definita non esattamente canonica ha instillato negli artisti l’idea di una melodia che ha fatto poi nascere la canzone “È il pezzo più evocativo dell’album perché ti dà un rimando identitario a un determinato folklore; le altre tracce sono contraddistinte da un più ampio spettro”.

Per far sì che il disco sia davvero apprezzato e capito ci dicono che è forse necessario comprendere effettivamente le radici e le scelte compiute, che includono tante influenze che passano da Metempsicosi ai Dream Theatre, ma sono fieri di definirlo anche come un’ “entrée” per i neofiti del genere che magari proprio grazie a ‘EUROCLUB’ si appassioneranno.

 

 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 

 

Un post condiviso da EUROCLUB (@euroclubmusic)

Prima di salutarci abbiamo parlato anche del format che abbiamo tanto apprezzato al Circolo Magnolia in cui, oltre al set che li ha visti insieme protagonisti in consolle, si sono divisi in diversi back to back per tutta la serata. “Il format EUROCLUB è un’occasione per proporre qualcosa di nuovo. Ogni membro porterà un’espressione diversa da quella solista e tutti gli act sono unici perchè i b2b saranno differenti e anche la formulazione non sarà uguale perchè dipenderà dal momento della serata”. Oltre alla possibilità per il pubblico di assistere sempre a qualcosa di diverso e in cui verranno proposte anche mix alternativi rispetto alle tracce pubblicate, il format viene visto anche un’opportunità dagli otto artisti, perchè ci sarà la possibilità di avere un input formativo che porterà nuovi stimoli e nuove ispirazioni anche alle carriere personali oltre che ovviamente a quelle del gruppo.

Articolo PrecedenteArticolo Successivo
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.