Foto: Francesco Saverio Costanzo
Quando mi dicono che devo scrivere un articolo su una donna dj, allora mi si apre subito il cuore ed esce il giornalista che va oltre l’autentico e mi scappa addirittura di scrivere in prima persona (ma cercherò di contenermi). Quando invece la rabbia si trasforma in emancipazione nascono progetti come questi: ‘PRESS X’, il nuovo EP di Evissimax disponibile per Funclab Records e Island Records. Un concentrato di energia che rifiuta ogni etichetta, fondendo trap, rave, afrobeat, techno e ghettotech in un linguaggio sonoro potente e libero. La dj e rapper italo-nigeriana con base a Milano presenta un manifesto di forza, sensualità e autodeterminazione che affonda le radici nella sua storia personale e nella sua visione della musica come territorio senza confini.
L’origine di questa sonorità ibrida si trova nel suo approccio al djing, come ci racconta negli uffici di Universal Music Italia: “Parto come dj e già nei miei dj set sono una che piace tanto mischiare generi. Il mio dj set è stato descritto diverse volte come un rollercoaster, tipo una montagna russa di suoni, di energie”. Un’immagine che restituisce perfettamente l’esperienza sonora che propone, dove nulla è prevedibile e ogni transizione è un salto nel vuoto controllato. La sua formazione musicale parte dall’infanzia, quando sua madre le faceva ascoltare Tupac in macchina, facendola crescere con rap e hip-hop come colonna sonora quotidiana. Anni dopo, la scoperta del mondo clubbing, della techno e del rave ha completato il quadro: “Fondere un po’ queste due cose è quello che suono anche, faccio tanti mashup tra rap, tracce originali e la techno. Per me la trap è rave e il rave è trap, sono due cose, sono due lati della stessa moneta e volevo fare un EP che fosse esattamente questo”.
Scritto da Evissimax e prodotto da Deriansky, ‘PRESS X’ rappresenta la sintesi perfetta di questa visione. La collaborazione con il producer, che lei ammira profondamente per creatività e sensibilità, ha dato vita a un suono ribelle e impossibile da ignorare. Anticipato dai singoli ‘XXX’ e ‘B-AXX SHAKING SONG’, l’EP si sviluppa attorno al simbolo della X, che rappresenta molto più di un titolo. Premere X significa cancellare ciò che non serve più, rifiutare le aspettative imposte e rivendicare il proprio spazio con determinazione. È conquista, gioco, desiderio e potere condensati in un gesto.
Sul processo creativo dietro questi brani che bilanciano perfettamente l’energia club con elementi catchy e radiofonici, l’artista è sorprendentemente istintiva: “Devo dire che è tutto di pancia, io ho scritto queste tracce come mi sono uscite e poi quando c’erano magari momenti che erano un po’ più catchy l’abbiamo rese magari un jingle, però è tutto diventato molto organico, non mi sono messa a dire tipo devo mettere il jingle qua”. Per lei, la scrittura è stata guidata dalla natura stessa del rap e della trap che ha sempre amato: “Il rap e il trap che ho ascoltato io è molto cheeky, è molto furbetto, un po’ accattivante e per me è stato quello, cercare di scrivere testi che fossero un po’ sexy, un po’ cheeky, un po’ cattivi”.
Le sue reference musicali affondano nella… “vecchia scuola”, in quella tradizione che ha costruito il linguaggio contemporaneo della musica urban e club. Interrogata sulle sue influenze, risponde senza esitazione: “Io sono una fan di old school, della vecchia scuola, parto dalla Ghetto Tech, dalla Chicago Ghetto Tech, dalla Footwork”. Le reference che l’hanno ispirata per questo EP spaziano da Kia al Memphis Rap, da Cry Mob a Lil Wayne dei primi anni 2000. “Gli anni d’oro del rap sono tipo il 2010, quando c’era Young Money, quelle sono le mie reference di rap”. Ma è soprattutto il modo in cui artiste come Missy Elliot e Kia hanno scritto la loro storia a rappresentare un faro: “Il modo in cui scrivevano i testi, specialmente come donne nel mondo rap molto cazzute, molto cattive, per me era un’ispirazione nel sentirmi libera di fare i testi altrettanto cazzuti”.
La tracklist di ‘PRESS X’ è una corsa a tutta velocità dentro il mondo di Evissimax: si apre con il beat da dancehall e il synth da rave di ‘B-AXX SHAKING SONG’, esplode nella grinta rap di ‘MISS MAX’, alter ego e dichiarazione di potenza, e prosegue con l’intensità di ‘XXX’, primo tassello del progetto. ‘NAXTY’ porta in superficie il lato più oscuro e feroce della producer, mentre ‘LUV THE GRXNA’ ne rivela quello più ironico e irriverente, tra provocazione e libertà. Il viaggio si completerà con una bonus track firmata da Miss Jay, remix di ‘Miss Max’, che rappresenta un altro tassello importante nella sua visione della collaborazione.
Riguardo alla contestualizzazione della sua musica, Evissimax ha le idee chiare ma non vuole limitarsi: “Sono una grandissima fan del club, del club piccolo, tutti che ballano, tutti che sudano. Non ho una piattaforma, cioè uno stage preciso con cui me la immagino, credo che è un EP abbastanza vario che potrebbe essere suonato ovunque”. La sua visione è quella di una musica che accompagna i momenti di preparazione, il viaggio verso la festa, il dj set stesso: “È un EP fatto per gasarsi, per divertirsi. Ovunque ti diverti, per me è un posto appropriato per suonarlo”.
Sul tema delle collaborazioni, sempre più artisti scelgono di lavorare in solitaria evitando featuring e duetti, ma Evissimax non condivide questa tendenza: “Io sono una super fan dei collab, io sono una fan di condividere e ognuno metterà anche il suo stile personale”. Il remix con Miss Jay nasce proprio da questo spirito: “È una producer che stimo, è stata la mia dj mami, quella che mi ha insegnato anche a suonare all’inizio, mi piace sempre dare spazio a persone che stimo”. E anche la collaborazione con Deriansky come producer rappresenta per lei una forma di collab autentica: “Questo EP è molto me, è molto la mia storia a livello di testo, a livello di suoni, però è anche molto lui, perché per me è un producer, è un genio della musica”.
C’è anche una componente identitaria fortissima in questo progetto, che emerge attraverso la lingua. Evissimax è metà nigeriana e ha voluto rimarcare questa parte di sé: “Sono molto molto molto fiera di essere nigeriana e volevo in qualche modo rimarcare questa cosa. In ‘Miss Max’ dico delle parole in Edo, che è la lingua di mia madre, e in Pijin“. Un gesto che apre a futuri sviluppi: “Un giorno vorrei arrivare a fare tutta un’intera traccia in Edo, anche fare una traccia in italiano, perché sono anche mezza italiana e molto fiera di essere italiana. Mi piace raccontare i diversi modi, le diverse sfaccettature anche tramite la lingua”.
10.11.2025




