Abbiamo parlato diverse volte di Flume su DJ Mag, il produttore australiano è uno dei nomi più interessanti usciti negli ultimi due anni, capace di accattivare i favori di sfere diverse di ascoltatori, grazie a un modo molto personale di interpretare la musica, dove l’hip hop sposa i suoni elettronici in modo estremamente “contemporaneo”. Gli Arcade Fire invece li frequentiamo meno sovente, appartengono al mondo del rock e ormai sono una band di ampio successo internazionale, con una carriera decennale alle spalle e una solida reputazione in ogni ambiente musicale (sono tra i re dei grandi palchi, headliner nei festiavl e nei concertoni all’aperto in ogni parte del globo).
Ieri è uscito questo remix degli Arcade proprio ad opera di Flume. Un remix-fiume di Flume (perdonate il gioco di parole) di oltre dieci minuti. Una suite d’altri tempi, con una durata degna dei pezzi dei Pink Floyd, o degli Orb. La traccia finita nelle mani del giovane beatmaker è “Afterlife”, il take ha fatto subito il giro del web (capirete, con due nomi così è hype assicurato). Sicuramente è un buon lavoro, anche se, per quanto mi riguarda, non è proprio l’apice della produzione di Flume, né sarà un remix destinato a finire nelle antologie. Un intro lunghissimo, piuttosto ripetitivo, si apre, dopo tre minuti e mezzo, a un breve break che lascia poi entrare la ritmica vera e propria, una sorta di two-step aggiornato al 2014, su cui si si stende il brano. Gradevole e leggero, il remix è molto ben prodotto (ma va’?), soffre però di questa lunghezza eccessiva. Promosso, ma con qualche riserva.
13.08.2014