In un interessante articolo del New York Times il giornalista Ryan Bradley parla di previsione del futuro. In tanti, nel mondo, si credono esperti di quello che accadrà domani: guru, politici, scienziati e giornalisti. Tuttavia, sostiene Bradley, il futuro della nostra società e delle nostre tendenze non è mai stato così difficile da decifrare. Perché? Perché ci sono troppi fattori “instabili” che possono influenzarlo in maniera totalmente imprevedibile, e allo stesso tempo la tecnologia non è più vista come la grande salvatrice e l’unica soluzione, ma anzi sta divenendo parte del problema. Vedi l’inquinamento, il terrorismo, i cambiamenti climatici: quanto è complicato oggi trovare una soluzione a tutto? L’interrogativo è più che interessante, ci sarebbe da parlare per giorni ma Bradley ha deciso di far rispondere alcuni addetti ai lavori di settori differenti, per avere una visione d’insieme, chiedendo ad ognuno di essi quale fosse la policy della propria azienda in tema di futuro. Tra gli interpellati, principalmente economisti e biologi, c’è anche Skrillex. Da artista di fama internazionale e label owner, ha dato la seguente opinione su questo spinoso quesito.
Il futuro è un incidente. E’ un incidente perché devi essere in continua esplorazione. Devi farti largo con un machete finché non ci incappi sopra. Non sperare di trovarlo, se non prendi strade mai prese prima. Non pensare comunque di dover andare poi così lontano: è una questione di “cosa inizierà ad ascoltare la gente?” e per rispondere ascolto sempre quel che fanno i ragazzini. Le creazioni più interessanti sono quelle che condividono i giovani nel web. E’ roba grezza, singolare, nata da un approccio con le tecnologie senza troppi punti di riferimento. Mi trovavo in Sud Africa qualche tempo fa e ricordo tanti ragazzi aprire una finestra con il mondo ed arricchirla della propria cultura attraverso semplicissimi smartphones obsoleti. Altri lavorano su console in piccole baracche, suonando ogni giorno quella che si potrebbe definire “african house”, perché nata dal mix tra l’house internazionale e i suoni africani. Stiamo parlando i ragazzini intorno agli otto anni. E’ da loro che mi lascio ispirare.
Futuro per Skrillex significa ispirazione, e l’ispirazione la si trova prestando orecchio a qualunque cosa orbiti al di fuori della nostra sfera culturale. Per farlo, o perlomeno per poterne cogliere la bellezza fino in fondo, bisogna restare liberi da qualsiasi forma di pregiudizio o chiusura mentale, che renderebbero vana la nostra esplorazione continuando a farci ragionare in piccolo. Sì perché l’artista, il label owner, il CEO o chi per loro che continuerà a ragionare secondo gli stessi canoni, le stesse regole e i stessi gusti che hanno dettato la loro carriera fino a quel momento, inevitabilmente continueranno a rimbalzare sullo stesso tappeto elastico per tutta la vita. Il futuro, e questo ancor più nel settore musicale, è una continua metamorfosi, un moto perpetuo che non procede il linea retta ma anzi varia, sperimenta, procede a zig zag, esce di pista. Mai precluderti l’ascolto di un brano in base al fatto che tanto quel genere non ti interessa, o perché proviene da qualcuno che solitamente non ti piace. L’ispirazione è ovunque, la si può trovare camminando per strada, ascoltando una sigla o guardando un programma domenicale in TV. Basta tenere le antenne sempre alzate e farsi divorare dalla curiosità.
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11.11.2015