Come si stanno strutturando e riorganizzando le case discografiche in momento di pandemia? Ecco la seconda e ultima parte dello speciale (QUI la prima) dove abbiamo interpellato molti addetti ai lavori. Dopo aver incontrato Maykel Piron, Ilario Drago e Markus Schulz lasciamo il microfono aperto al socio di Gareth Emery, Ashley Wallbridge, ai tedeschi Jens-P. Thele e ai Cosmic Gate. Milano chiama e ora Manchester, Amburgo e Krefeld rispondono.
Jens-P. Thele è l’amministratore delegato di Kontor Records. Da Amburgo fa sapere che il 70% del proprio personale si collega in remoto, da casa. “Facciamo un sacco di meeting video e il flusso di lavoro va meglio di quanto di pensasse: abbiamo iniziato già settimane fa a muoverci con il nostro servizio online kontor.dj, grazie al quale ogni giorno gestiamo dj set streaming live dal nostro ufficio e i risultati sono davvero buoni. La situazione ci insegnerà a essere maggiormente umili e riflettere su quanto siamo stati operativi in passato. Questo ci insegna anche a diversificare dagli affari sui quali abbiamo puntato in tutti questi anni. Per riorganizzarsi suggerisco di puntare sullo smart working e l’outsourcing sfruttando le peculiarità di ognipiattaforma e rispondere celermente ai propri artisti e ai responsabili delle etichette gestite. È gente che merita tanto, in questi tempi”.
Restiamo in Germania. Claus Terhoeven in arte Nic Chagall e Stefan Bossems in arte DJ Bossi sono i Cosmic Gate, dj, produttori e proprietari della WYM Records, e partecipano al “distanziamento sociale restando a casa”. Ritengono, i due, che questa sia “l’unica cosa che tutti dovrebbero fare: restare in contatto con gli amici e le famiglie solo per telefono e social, per quanto sia dura. Come anche molti altri, la coppia spera che questa terribile situazione si esaurisca il prima possibile. “Ma dobbiamo essere pazienti e forti”.
Il mondo dell’intrattenimento cosa sottolinea?
Quello che già sapevamo tutti da tempo, ancora una volta: non siamo nulla, assolutamente niente senza i nostri fan, senza la folla che viene a sentirci. Fare dei dj set dalle nostre case è paragonabile al nulla. D’altra parte, può sembrare meglio di niente. Noi cerchiamo di sfruttare al meglio il tempo, semplicemente scrivendo nuova musica. Abbiamo deciso di non porre fine al nostro piano di pubblicazioni. Il nuovo singolo, ‘Your Mind’, è uscito e a maggio pubblicheremo la quarta puntata della nostra serie di compilation mixate ‘Wake Your Mind Sessions’. Il nostro modo più forte di comunicare è sempre stata la musica. Speriamo di vedere quanti più amici possibili anche dall’Italia, durante il nostro stream.

Il dj Ashley Wallbridge con Evan Henzi ha scritto musica e testo di ‘Still Alive’ per la casa discografica inglese Garuda, a distanza con Gareth Emery, quando era in ospedale la scorsa estate mentre si stava riprendendo dalla meningite. Una traccia significativa e pertinente con questo momento di pandemia. “Nel Regno Unito a volte reagiamo in modo eccessivo a inattese situazioni, ad esempio quando in inverno cade un po’ di neve, tutti perdono la testa e l’organizzazione diventa molto caotica”, spiega Wallbridge.
La gente di tutto il mondo sta facendo la propria parte?
Quelli che restano a casa e aiutano più deboli in qualche modo, sì. Molte aziende e le industrie sono state duramente colpite da questo, inclusa quella musicale. Così molti locali ed eventi cancellati, noi dj non siamo in grado di lavorare. Abbiamo Spotify, YouTube, Instagram e tante piattaforme per comunicare e condividere idee ma non bastano. Dopo questa disgrazia globale il mondo diventerà sempre più digitale. È un grande momento per mettere sotto osservazione la realtà virtuale, questo. Molti artisti stanno cercando nuovi modi per interagire con la comunità in modo sicuro e divertente. Sto pensando a un mio album e a sviluppare la mia presenza su Twitch.
È un settore, quello delle indipendenti, abituato a lavorare da casa. Può ancora reggere?
Sì ma non possiamo trascorrere del tempo come prima e io così sto iniziando a sentirmi un po’ depresso, triste. Abbiamo appena collaborato con una grande organizzazione, la Ditch The Label, che aiuta molte migliaia di persone in tutto il mondo. Voglio sensibilizzare tutti sull’argomento e ricordare alle persone che c’è sempre qualcuno con cui poter parlare. Potrebbe essere un amico, una comunità di supporto sociale online su vari forum. Anche twittando, possiamo aiutare qualcuno. Condividiamo tutti l’amore e sosteniamoci a vicenda.
Se non hai letto la prima parte, la trovi qui.
29.04.2020